Dakota Johnson ha rilasciato una lunga intervista a The Hollywood Reporter. Per l’occasione ha parlato di diversi argomenti, tra i quali, la cosiddetta Cancel Culture. L’attrice ha infatti condiviso il set con Shia LaBeouf, Johnny Depp ed Armie Hammer, tre delle star più invischiate in questa problematica a causa delle loro questioni legali.
Non ho mai sperimentato in prima persona nulla di male da nessuna di quelle persone – ha detto la Johnson. Mi sono divertita moltissimo a lavorare con loro. Sono triste per la perdita di grandi artisti. Mi sento triste per le persone che hanno bisogno di aiuto e forse non lo ottengono in tempo. Mi sento triste per chiunque sia stato ferito. È solo molto triste.
Credo che le persone possano cambiare. Voglio credere nel potere di un essere umano di cambiare ed evolvere e ottenere aiuto e aiutare altre persone. Penso che ci sia eccessività nelle punizioni. Ma credo che esista un modo per trovare un equilibrio.
Il modo in cui gli studi hanno di gestire tutto fino ad ora, e ancora adesso, è nascondere tutto. È così antiquato il modo di decidere quali film debbano essere realizzati, chi dovrebbe esserci, quanto le persone dovrebbero essere pagate, come dovrebbe essere rappresentata l’uguaglianza e la diversità. A volte la vecchia scuola deve essere messa da parte per far entrare la nuova scuola. Ma sì, la cancel culture è una cosa fottutamente deprimente. Odio quel termine.
Dakota Johnson ha lavorato con Shia LaBeouf in In viaggio verso un sogno – The Peanut Butter Falcon, con Johnny Depp in Black Mass e con Armie Hammer in The Social Network. I primi due sono stati accusati di abusi da parte di ex partner mentre Hammer sta affrontando accuse di violenza sessuale.
Cosa ne pensate delle parole dell’attrice? Siete d’accordo con lei? Ditecelo nei commenti.