Zeros and Ones: Recensione del nuovo film di Abel Ferrara #TSFF21
In anteprima al Trieste Science + Fiction Festival 2021 anche Zeros and Ones, il nuovo film del maestro Abel Ferrara con Ethan Hawke (e un cameo di Valerio Mastandrea). Ecco la nostra recensione.
Il 1 Novembre al Politeama Rossetti Abel Ferrrara ha ricevuto il Premio Asteroide alla carriera del Trieste Science + Fiction Festival. Dopo aver risposto alle domande del pubblico entusiasta, il regista de Il cattivo tenente e The Addiction ha introdotto l’anteprima italiana del suo ultimo film, Zeros and ones.
Zeros and Ones, già vincitore del Pardo per la Miglior regia al Festival di Locarno, è stato girato a Roma in pieno lockdown, tanto che il protagonista Ethan Hawke è stato condotto segretamente nella capitale, quella “città eterna” che ormai Abel Ferrara sembra conoscere con l‘intimità di una nuova casa.
“La storia a volte è un intralcio al processo di realizzazione del film. Voi vi aspettate una storia ma io non me ne preoccupo. Quello che cerco è piuttosto il processo organico della realtà “. Queste le parole del regista per descrivere un thriller profondamente oscuro, ambientato in una metropoli che sembra non conoscere più luce del giorno, avvelenata dalle assurde dinamiche di una guerra globale.
Zeros and Ones: Trama
Ethan Hawke interpreta JJ, tenente dell’esercito degli Stati Uniti, ma anche suo fratello gemello, rivoluzionario tenuto in ostaggio a Roma.
Per questo l’uomo rientra nella capitale e dalla stazione Termini si lancia in una infinita notte di caccia, tra spie della CIA e del KGB, soldati americani, multimilionari russi, intermediari cinesi e fondamentalisti islamici, tutti apparentemente impegnati in una guerra senza nome e senza quartiere.
Zeros and Ones: Recensione in anteprima
Il nuovo protagonista di Abel Ferrara possiede l’ambiguità e il dualismo che attraversano da sempre la sua intera filmografia. Ethan Hawke diventa così al contempo un soldato americano, forse un salvatore, forse un villain, ma anche un gemello descritto di volta in volta come rivoluzionario, anarchico, comunista.
Insieme all’ambiguità del reale e il dualismo insito nella natura umana, la ricerca sulle “tecnologie leggere” resta il cuore pulsante del Cinema secondo Abel Ferrara. L’uso massiccio della camera a mano e del primissimo piano, la ricerca insistente della vicinanza fisica con i protagonisti, torna oggi la cifra stilistica di Zeros and Ones.
Il risultato è un thriller che racconta la pandemia in chiave anti-realistica e insieme tremendamente reale. Un’opera che celebra l’estetica low-fi, le immagini sgranate di quei dispositivi digitali che, in tempi di lockdown, hanno effettivamente rappresentato il nostro unico contatto col mondo.
Un film carico di domande senza risposta, antitesi concettuale e visiva della magniloquenza dell’Action, le Spy story e l’approccio contemporaneo al War movie, si rivela così una delle migliori prove firmate da Abel Ferrara nell’ultimo decennio.
Una chiusura in grande stile per il Trieste Science + Fiction Festival 2021, capace come ogni anno di ricordarci l’essenza di un altro cinema, lontanissimo dalla realtà del mainstream, le piattaforme streaming e la massa standardizzata di opere a rapido consumo.