A distanza di poche settimane dalla sua uscita, The Last Duel è stato subito individuato come uno dei più grandi film del regista. Attraverso una narrazione tripartita, Scott sceglie di raccontare la storia dell’ultimo duello di Dio, combattuto in Francia sotto il regno di Carlo VI intorno alla fine del 1300.
Al centro delle vicende lo stupro compiuto dallo scudiero Jacques Le Gris ai danni della giovane Marguerite de Thibouville, moglie del valoroso guerriero Jean De Carrouges. Il film indaga delicatamente le tre principali verità dei fatti dando forma a una riflessione attuale e ben costruita. Lo spaccato medievale che si presenta allo spettatore, fondato su un severo e intrinseco sistema patriarcale, non appare così dissimile dalla realtà dei giorni nostri.
Le interpretazioni di Matt Damon e Adam Driver non fanno altro che arricchire la potenza di tale messaggio. Ma è soprattutto nello sguardo di Jodie Comer che il film trova il suo significato più grande. Nel cast di The Last Duel anche un inedito Ben Affleck che, insieme a Matt Damon e Nicole Holofcener, ne ha firmato la sceneggiatura.
Nel 1979 Scott approda alla fantascienza, ma solo dopo aver diretto il suo primo lungometraggio: I Duellanti. In Alien il regista si apre all’affascinante mondo del fanta-horror, affiancato dall’artista H.R. Giger che contribuisce totalmente alle atmosfere sospese e opprimenti della messa in scena.
Il film racconta le vicende dell’equipaggio di un’astronave commerciale che, sulla rotta di rientro per la Terra, intercetta una misteriosa comunicazione, interrompendo l’ipersonno (una condizione di sonno indotto) di tutti i viaggiatori.
Tra echi di 2001: Odissea nello spazio (gli spazi bianchi e asettici), Scott costruisce un film di genere straordinario e anomalo. Un incubo psicologico in cui l’entità aliena appare come un disgustoso ibrido organico e inorganico al quale si contrappone una donna forte e tenace (tanto da rischiare la vita per recuperare il proprio gatto, un’ironia provocatoria che scardina totalmente i tópoi di genere).
Ellen Ripley (Sigourney Weaver) è infatti il nucleo attorno al quale il film si costruisce e il suo ruolo si determina nella volontà di eliminare l’immagine orribile del femminile rappresentata dalla nave-aliena, una madre spietata capace di uccidere i propri figli.
Il primo posto di questa classifica se lo aggiudica una pietra miliare della fantascienza: Blade Runner. Basato sul romanzo di Phillip K. Dick Do androids dream of electric sheeps?, il film è ambientato ancora una volta in un futuro distopico ma, in realtà , non troppo lontano.
Rimane quella capacità , propria a Ridley Scott, di dare forma e corpo a grandi commistioni di genere. In Blade Runner il fantascientifico incontra il noir, sposandone le atmosfere fumose sulle note struggenti della sperimentazione musicale di Vangelis (che compone brani memorabili come la Love Theme con il sassofono di Dick Morrissey).
L’opera si definisce subito come punto di riferimento per il genere cyberpunk grazie alla sua estetica in grado di influenzare le produzioni più diversificate: dagli anime ai fumetti (si pensi all’ambientazione di Nathan Never), fino ai videogiochi e alle serie televisive.
Nonostante una timida accoglienza iniziale, Blade Runner riuscì a guadagnarsi, in breve tempo, lo status di film di culto. Infatti, a distanza di anni dalla sua uscita, è da considerarsi, oltre che tremendamente attuale, uno dei più grandi fenomeni della storia del cinema.
Il 16 dicembre 2021 uscirà nelle sale italiane House of Gucci, un racconto basato sugli eventi del 1995 relativi all’omicidio di Maurizio Gucci, imprenditore e presidente dell’omonima casa di moda.
Ad agosto sono stati annunciati ufficialmente gli interpreti con i relativi character poster. Lady Gaga sarà Patrizia Reggiani, mentre Adam Driver vestirà i panni di Maurizio Gucci. Nel cast altri grandi nomi del cinema: Jared Leto, Jeremy Irons, Salma Hayek e Al Pacino.
Riuscirà House of Gucci ad aggiudicarsi un posto nella classifica dei migliori film di Ridley Scott?