Halloween, la Notte delle Streghe. Cosa meglio di un bel gioco horror per passare la serata insieme agli amici? Però quale scegliere? Ce ne sono tanti e in grado di toccare punti così profondi della paura e del disagio umano che è impossibile eleggerne uno che vada bene a tutti. Dunque oggi proveremo a spiegarvi perchè, secondo noi, nulla può arrivare ai livelli toccati da Bloodborne.
Del capolavoro di casa From Software e delle opere che lo avevano ispirato ve ne avevamo parlato già nella nostra analisi (qui per leggerla), tuttavia in quel caso non erano stati toccati alcuni punti salienti riguardanti la pura e semplice matrice di stampo horrorifico che pervade tutto il gioco. Siamo qui oggi per rimediare a quella mancanza.
Se cerchiamo sull’enciclopedia Treccani il termine paura, la definizione che troviamo è Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso. Se non lo sapessimo, questa potrebbe essere quasi la sinossi di Bloodborne.
Durante tutta l’avvenutura nella quale vestiremo i panni del cacciatore straniero arrivato suo malgrado a Yharnam nella notte di caccia, il senso di insicurezza e smarrimento la farà da padrone in ogni singolo istante. Fin dal nostro primo passo nella città avremo a che fare con pericoli da ogni dove. Ogni angolo, casa via, vicolo. Tutto è pronto ad ucciderci. Non esiste un solo punto, ad eccezione del Sogno del Cacciatore, nel quale potremo tirare il fiato e sentirci al sicuro.
Inoltre l’ambientazione gotica non fà altro che amplificare a dismisura il senso di smarrimento tipico dei giochi From che non hanno mai alcuna intenzione di dirci dove andare o cosa fare. Siamo soli, senza speranza nè possibilità di salvezza. Benvenuto a Yharnam, buon cacciatore!
Tuttavia questo che vi abbiamo appena descritto potrebbe essere proprio di decine di giochi. Spesso infatti capita che i giocatori si trovino spaesati o smarriti. Cosa rende Bloodborne dunque diverso dagli altri? Beh, innanzitutto la terrificante e disgustosa quantità e varietà di nemici provenienti direttamente dagli incubi più reconditi della mente di H.P. Lovecraft aiuta a generare terrore in chi gioca.
Lupi mannari, creature tentacolari, esseri divini terrificantemente orrendi e una serie infinita di grotteschi ammassi di tutto ciò che terrorizza l’uomo tutti aventi come unico scopo quello di ucciderci sicuramente non rende le passeggiate tra le desolate ambientazioni di Bloodborne una scampagnata primaverile.
Cosa poi spaventa più dell’ignoto? From Software non ci prepara ad alcunchè. Ogni elemento di gioco va scoperto con le mani madide di sudore procedendo nell’avventura. Se negli altri giochi della casa giapponese qualche idea delle sfide future ci venivano anticipate nelle intro cinematiche, in Bloodborne non abbiamo nulla a cui appiggliarci. Dovremo solo svoltare l’angolo con il cuore a mille e affrontare gli orrori che Hidetaka Miyazaki ha pensato per noi.
Inoltre, ogni sezione del gioco è dominata dall’oscurità. Tutta l’avventura si svolge in una lunga notte eterna. Non esistono punti luminosi dove respirare. Bloodborne ci ingoia e ci tiene sotto il suo scacco dall’inizio alla fine.
Infine ciò che dà il nome al gioco. Il sangue. Questi è il protagonista assoluto del titolo. Litri e litri di liquido rossastro (ma non solo), che ricopre i nostri abiti, i nostri nemici, fiumi e luoghi. Yharnam è un tripudio di sangue e di grottesche mutazioni corporee dei nemici che non possono che toccare l’animo di chiunque. Occhi che crescono in ogni dove, cervelli che crescono a dismisura, gambe umane utilizzate come code da mannari da incubo, il pianto straziante di un bambino che dovremo placare. Ogni singolo elemento è creato ad hoc per generare ansia, tensione e paura.
E fidatevi se vi diciamo che non esisterà un solo singolo instante nel quale non avrete il terrore di svoltare l’angolo.
Tutti questi elementi di cui vi abbiamo parlato potrebbero tuttavia farvi pensare ad altri giochi. Davvero Bloodborne è più buio di Amnesia? Crea più ansia dello Xenomorfo che ci insegue in Alien Isolation o presenta creature più grottesche di quelle affrontare a Silent Hill? La risposta è probabilmente no.
Ma i titoli sopra citati spesso abbracciano alcuni elementi del mondo horror portandoli all’ennesima potenza. Ma nessuno come Bloodborne riesce a unirili tutti amalgamandoli in una perfetta apoteosi di tutto ciò che terrorizza l’uomo.
Siete dunque pronti a lanciarvi tra le fauci del gioco From? In ogni caso ricordate l’adagio di mastro Willem:
Siamo nati dal sangue, resi uomini dal sangue, annientati dal sangue. I nostri occhi sono ancora chiusi… Temi il sangue antico
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