Visto l’incidente Cambridge Analytica (sottinteso, ma che l’imprenditore di certo ricorda bene), si specifica che la sicurezza e la privacy dovranno essere garantite “dal giorno uno”. In più Mark arriva persino a parlare di una “governance”, quindi una qualche forma di controllo istituzionale: che possa essere un’evoluzione del sistema amministratori/moderatori dei gruppi Facebook,ma con basi legali?
Insomma, l’idea è colossale e innovativa, per quanto prevedibile: vari precedenti, come il ponte ologrammi di Star Trek o il videgioco The Sims, ci dicono che la creazione di un ambiente virtuale immersivo e realistico è, nella storia dell’evoluzione umana, solo questione di tempo. Ma sappiamo anche che cosa accadrà poi?
Non dimentichiamo che lo stesso Facebook era nato come semplice sistema di amicizie digitali ed oggi, quindici anni dopo, per moltissimi è un’estensione virtuale della propria vita (assieme ad IG) ed è al centro della nascita di fenomeni non solo culturali ma sociali, politici e persino economici.
Non è un segreto, per esempio, come Donald Trump sia arrivato alla presidenza sfruttando il linguaggio e le possibilità dei social. Lo stesso si può dire per il largo seguito che vanta una determinata area politica nostrana. Quali saranno quindi i rapporti tra il metaverso di Meta e ciò che accadrà nel mondo “reale”? Sarà davvero solo un’estensione virtuale di noi e delle nostre attività? Il tempo ce lo dirà.
Il metaverso in questi otto punti: Presenza, Avatar, Spazio domestico, Teleporting, Inter-operabilità, Privacy e sicurezza, Beni virtuali e Interfacce naturali