Da pochi giorni è iniziato il processo Oper Arms che vede sul banco degli imputati Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver bloccato in mezzo al mare, 147 migranti, poi salvati dalla ONG che dà il nome al processo. Contro di lui testimonierà anche Richard Gere che era in quel momento presente sull’imbarcazione come volontario. Tuttavia la presenza di un attore così famoso a fatto storcere il naso a molti tra gli alleati politici di Salvini, tra cui Giorgia Meloni. La Leader di Fratelli d’Italia ha testimoniato le sue idee a tal proposito sui social.
Ma quanto può essere credibile una Nazione nella quale si consente a un attore in cerca di visibilità di testimoniare contro un ex Ministro della Repubblica deridendo le nostre Istituzioni? – si legge Siamo veramente oltre il limite della decenza.
Anche lo stesso Salvini, qualche tempo fa, aveva evidenziato pareri simili quando era stata annunciata la presenza di Gere al processo.
Lo conosco come attore, ma non capisco che tipo di lezione possa venire a dare a me, alle italiane agli italiani sulle nostre regole e le nostre leggi. Se qualcuno pensa di trasformare il processo in uno spettacolo e vuole vedersi Richard Gere va al cinema, non in tribunale.
Allora noi convochiamo Checco Zalone o Lino Banfi! Ma vi rendete conto? Uno che ha fatto il ministro dell’Interno, che ha fatto il suo lavoro bloccando l’immigrazione clandestina perché ne ho le palle piene di scippatori e spacciatori, va a processo per aver fatto il suo dovere. Vorrà dire che quel giorno almeno gli chiederò un autografo. Vorrei però sapere quanto costerà ai contribuenti italiani questa roba qua, che non sarebbe possibile in nessun altro Paese.
Cosa ne pensate di queste parole di Giorgia Meloni? Siete d’accordo con lei?