Frank Miller, il nostro Incontro ravvicinato alla Festa del Cinema di Roma

Accoglienza trionfale per Frank Miller alla Festa del Cinema di Roma dopo l'anteprima del documentario "Frank Miller - American Genius". Ecco cosa ci ha raccontato nel suo Incontro ravvicinato.

Frank Miller
(Photo by Elisabetta Villa/Getty Images for RFF)
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Uno dei protagonisti della Festa del Cinema di Roma è Frank Miller, leggendario autore di Sin City, Batman: Il cavaliere oscuro e Batman: Anno uno. Oltre all’anteprima del documentario di Silenn Thomas Frank Miller – American Genius, Roma Film Fest ha celebrato il fumettista e regista statunitense anche attraverso un intenso Incontro ravvicinato con stampa e pubblico.

“Da chi vorrei essere interpretato in un biopic sulla mia vita? Meryl Streep! Meryl Streep potrebbe interpretare Godzilla ed essere sempre credibile.” Il nostro prode Frank Miller risponde con la sua proverbiale, folgorante ironia alle domande di Alberto Crespi e Francesco Zippel, ripercorrendo la sua straordinaria carriera e regalandoci qualche anticipazione sul futuro.

“Il primo film che abbia mai visto nel piccolo cinema della mia città natale è stato 300 spartans (Gli eroi di Sparta, Rudolph Maté 1962). Mi ha insegnato che anche gli eroi possono morire. Ho giurato a me stesso che un giorno avrei realizzato un comic book su questa storia, è questa l’origine di 300.”

“La storia di Leonida e della battaglia delle Termopili, insieme al lavoro di Will Heinser, sono state le mie prime e principali ispirazioni. L’ho studiato, ho rubato da lui, mi ha insegnato cosa fosse una storia. Quando poi l’ho incontrato di persona sono rimasto impressionato dalla sua integrità. Mi ha insegnato cosa sia l’etica, non la fedeltà a una società ma come restare devoti alla propria creatività.”

Frank Miller e l’incontro con Stan Lee

“Non ho mai conosciuto una persona con la stessa energia di Stan Lee. L’ho conosciuto quando ho iniziato a lavorare come comic artist a Daredevil. Prima di iniziare un progetto ognuno di noi aveva un incontro di un’ora con Stan. Lui iniziò a spiegarmi perché Daredevil era un personaggio così straordinario.”

“Perché è cieco. I supereroi sono conosciuti per le loro straordinarie abilità non per la mancanza di abilità. Mi disse immagina quando eri bambino. Chiudevi gli occhi e andavi in giro per casa solo per provare che ci riuscivi. Questo è Daredevil. Stan Lee mi ha aperto gli occhi come storyteller, il mistero e la fantasia necessarie per questo lavoro.”

“Gli artisti, gli scrittori, i fumettisti, tutti noi siamo diretti discendenti degli uomini delle caverne che si raccoglievano intorno al fuoco per raccontare storie.” E quando gli chiedono quale sia il suo preferito tra i suoi lavori, Frank Miller risponde sarcastico: “Hai figli? E qual’è il tuo preferito?”

Frank Miller
Un fotogramma dal documentario Frank Miller – American Genius, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2021

Il cinema di Frank Miller: da Robocop 2 all’incontro con Robert Rodriguez

“Ho iniziato la mia carriera cinematografica con Robocop 2. La mia prima esperienza a Hollywood è stata orribile. Ci sono film che sono maledetti, probabilmente era uno di questi. Ho riscritto così tante volte la sceneggiatura così tante volte che alla fine non la riconoscevo più. Dopo ho pensato, devo scrivere un fumetto da cui sia impossibile trarre un film. Era Sin City.”

Quando Robert Rodriguez mi ha chiamato ho pensato che fosse un tipo a posto ma non avevo nessuna intenzione di farlo. Poi Robert mi richiamò un mese dopo per invitarmi in Texas a girare una scena di prova. Ho trovato degli attori molto professionali sul set e ho capito che non si trattava di un test, stavano girando i primi due minuti del film.”

“Quando ho visto il suo risultato ho preso Robert, gli ho stretto la mano e ho detto: ci sto! Posso descrivere l’esperienza di Sin City in un solo modo. Un sogno che diventa realtà. I film sono la forma più potente di storytelling che esista al mondo. Robert è un grande osservare e una persona terribilmente intelligente, mi ha insegnato qualcosa su me stesso.”

Frank Miller: “Scriverò una comedy sulla pandemia”.

“Credo che la crisi corrente legata al Covid abbia creato un clima di terrore e questa nuova ondata moralista e puritana. Le persone sono spaventate e quando questo succede le persone si riscoprono più conservatrici, pensando principalmente a proteggersi. Mi ricorda quando vivevamo la Guerra fredda e il terrore della bomba atomica, è una nuova Guerra fredda in versione biologica.”

“Guardatevi intorno, le persone vanno in giro indossando una cazzo di maschera! Voglio scrivere una storia su questo periodo… Ma vi avverto, si tratta di una comedy.”

L’immaginario di Frank Miller: da Superman a Pinocchio

“Quand’ero bambino sono diventato un super fan del cartone animato di Superman. Mia madre mi ha cucito una maglietta con il suo simbolo. Era in bianco e nero perché noi lo conoscevamo così. L’ho indossata per una intera estate sotto la camicia. Ho continuato a usarla fiinché non era così consumata che il tessuto si è ridotto a brandelli.”

Nel corso dell’Incontro Frank Miller rivela poi una serie di passioni e influenze inaspettate. Scopriamo così che è stato un grande lettere dei Peanuts e di Bill Waters, il creatore di Calvin & Hobbes, che è stato un fan appassionato di Star Wars e di Star Trek fin dai tempi della tv in bianco e nero e che i classici Disney hanno colpito profondamente la sua immaginazione.

“Ho ancora una collezione di dvd con i classici Disney. Il mio preferito era Pinocchio. Ma credo che il capolavoro fosse Biancaneve e i sette nani. Era un modo totalmente diverso di fare animazione. C’erano questi schiavi che dipingevano il film fotogramma per fotogramma. Forse ora i disegnatori guadagnano di più ma la qualità è crollata da che è diventato tutto più veloce.”

Il documentario di Silenn Thomas racconta anche il rapporto di Frank Miller con il creatore di Valentina, Milo Manara. “L’ho incontrato per la prima volta a New York nello store Forbidden Planet. Sono un grandissimo ammiratore del suo lavoro, così come di Hugo Pratt.” Ma soprattutto, il film segue Frank Miller in giro per il mondo, da Lucca al Brasile, documentando la sua disponibilità e l’amore dei fan.

E con un lungo e caldo applauso, anche l’Incontro ravvicinato con Frank Miller alla Festa del Cinema di Roma si conclude. Dopo Quentin Tarantino e in attesa di Tim Burton, salutiamo così un altro mito vivente, protagonista di un momento indimenticabile.