Neon Giant è una software house svedese che nasce nel 2018. Il team è attualmente composto da 12 persone, di cui quattro fondatori. Un gruppo piuttosto ristretto quindi, ma non per questo meno ambizioso. Nel maggio 2020 infatti, ecco l’annuncio del loro primo gioco in sviluppo, The Ascent, shooter isometrico ad ambientazione cyberpunk, di cui oggi ne leggiamo la recensione.
The Ascent esce per Xbox e PC il 29 luglio. Subito quindi una grossa prova da superare per lo studio di Uppsala. Esordire sul mercato con una nuova Ip esclusiva di casa Microsoft. In aggiunta, il titolo è disponibile al day one su GamePass. Un’occasione in più per avere visibilità ed esser provato da più giocatori possibili. Imbracciate i vostri fucili e preparatevi a questo viaggio nella folgorante Veles.
La trama scorre via che è un piacere. Non ci sono colpi di scena inaspettati e si presenta piuttosto lineare ma non per questo, meno affascinante. Vuoi per l’immaginario cyberpunk che fa da sfondo, vuoi per i dettagli con cui sono curati i diversi NPC, si rimane comunque attaccati allo schermo con estremo interesse fino ai titoli di coda. Attraverso diverse missioni principali, andremo in fondo a questo mistero, facendoci strada tra proiettili e sangue nemico. A complicare il tutto infatti, ci saranno diverse fazioni che vorranno prendere il controllo della città .
Il gameplay di The Ascent, come ogni open world che si rispetti, si compone di due fasi distinte ma strettamente collegate fra loro, azione ed esplorazione. Ogni volta che attiveremo una missione, eccoci partire per delle lunghe camminate in cui spareremo ad ogni povero malcapitato fino al completamento degli incarichi. Questi, primari o secondari che siano, non sono particolarmente vari. Spesso si tratterà di arrivare in un distretto e da qui muoversi da punto A a B per poi arrivare a C. All’apparenza, tutto questo potrebbe sembrare ripetitivo (e ne parleremo in maniera approfondita più avanti) ma, grazie al gun play implementato, il divertimento non mancherà .
Lo shooting isometrico realizzato da Neon Giant è eccellente, fiore all’occhiello della produzione. Il feeling con le armi è ottimo e il sistema di mira estremamente accurato. Servirà un po’ di tempo per masterizzare le meccaniche di sparo ma una volta apprese, avrete grandissime soddisfazioni. La telecamera dall’alto non ostacolerà mai la vostra visuale. A tutto ciò si aggiungono, dei tecnicismi non da poco. Avremo infatti la possibilità di sparare all’altezza della spalla o dal basso, altezza vita. Questo dipenderà dal nemico che avremo di fronte. Se troveremo mob umani opteremo per la prima opzione. Contro piccoli ragni robot ad esempio, per la seconda. Tale meccanica, potrà esser sfruttata anche quando, noi e nemici, ci troveremo su due piani differenti.
Sono presenti infine le coperture per sparare nascosti, unico modo per resistere alle ingenti orde che si riversano sul nostro monitor. Il risultato, sono delle sparatorie estremamente adrenaliniche arricchite da esplosioni realizzate con effetti particellari degni di nota. Vi sembrerà quasi di giocare ad un Gears of War con una visuale differente. Una battaglia dove solo pazienza e tattica vi permetteranno di avere la meglio su nemici e Boss.
Veles, una meravigliosa ma confusionaria città cyberpunk
Creiamo il nostro personaggio attraverso uno scarno editor. Invitiamo, se vogliamo, un nostro amico a giocare (fino ad un massimo di quattro), sia offline che online e siamo pronti per entrare in partita. Le prime due ore con The Ascent lasciano a bocca aperta. Veles è una città viva, meravigliosa, che trasuda cyberpunk da ogni pixel. Un team di 12 persone ha costruito un mondo curato in ogni minuscolo dettaglio, dalle vie della metropoli ai suoi negozi. Dalle diverse razze che popolano i vari distretti fino agli interni di night club o cocktail bar. I problemi però iniziano quando ci si è abituati a tutta questa gioia per gli occhi.
Ogni volta che attiveremo una missione dovremo arrivare in un distretto. Per raggiungerlo potremo sfruttare due mezzi di trasporto differenti quali il taxi o la metro. Ebbene, non sempre il gioco vi segnalerà qual è la giusta location da selezionare e così bisognerà entrare nel menù, aprire la mappa, individuare il luogo corretto e poi spostarsi. La mappa di gioco è piuttosto confusionaria (Control sei tu?) e in aggiunta l’interazione con essa è pari a zero. L’unica cosa su cui potremo contare, è un indicatore gprs su strada che seguiremo per raggiungere l’obiettivo.
Se vogliamo andare in un negozio per potenziare le nostre armi o per incassare delle taglie, dovremo muoverci alla cieca sperando di non aver sbagliato direzione. In tutto ciò, ogni volta che raggiungiamo il giusto distretto, inizierà un lungo peregrinare spesso attraversando aree già note. Il backtracking rischia quindi di diventare frustrante se non fosse che verremo spesso assaliti da ogni sorta di creatura pronta a farci la pelle. Ad ogni uccisione, otterremo punti esperienza necessari per salire di livello.
Con i punti esperienza che abbiamo accumulato, potremo potenziare il nostro personaggio. Incrementeremo così la vita, fondamentale per resistere ai danni. Aumentare la velocità di ricarica delle armi e così via. Ci sono 8 parametri complessivi la cui gestione può aiutarci a creare delle build differenziate. In generale, il consiglio rimane quello di costruire un personaggio equilibrato, focalizzandoci soprattutto sulla vita e il body battery.
Quest’ultimo parametro ha un peso notevole nell’economia della partita. Esso infatti determinerà la velocità di ricarica degli “augmentation“, che altro non sono che gadget e power up che ci faciliteranno il lavoro. Potremo liberare un’orda di ragni esplosivi che causeranno ingenti danni. Evocare un Mec che sparerà insieme a noi oppure attivare un super pugno che spazzerà via i poveri malcapitati.
All’interno di questa complessa gestione del personaggio, gli shop presenti dove acquistare ad esempio armi o armature, finiranno per avere un peso irrilevante. La gran parte degli oggetti, anche quelli più forti, sarà loot recuperabile in partita, rendendo così inutili i diversi negozi da cui comprare. Finiremo così per vendere tutto il bottino raccolto, al fine di avere moneta da spendere con i taxi.
The Ascent recensione: conclusioni
The Ascent si dimostra un prodotto solido su diversi fronti. Primo fra tutti, la sua componente più importante, lo shooting. Implementare un gun play così godibile, se consideriamo il numero di persone coinvolte nel progetto, non è da poco. Inoltre, la cura con cui è stata creata Veles, va sottolineata ancora una volta. I dettagli cittadini garantiscono un’immersione totale del giocatore, anche grazie ad una coinvolgente lore tutta da scoprire.
Neon Giant registra quindi un ottimo esordio su Xbox e Pc con un titolo che ha attirato l’attenzione anche dei possessori della console Playstation. Proprio in questi giorni infatti, la notizia della richiesta per una versione Ps5. Non sappiamo ancora se i desideri degli utenti Sony verranno realizzati ma immaginiamo la soddisfazione del team nel ricevere tutti questi apprezzamenti. Un buon punto di partenza per una software house con grandissimo potenziale.