Matrix Resurrections (qui il trailer), nuovo capitolo della leggendaria saga con protagonista Keanu Reeves sarà vietato ai minori. Come ha infatti rivelato Forbes nelle ultime ore il film ha ottenuto la categorizzazione R, ovvero sia quella serie di prodotti vietati in America ai minori di 17 anni. Si tratta di una linea di condotta coerente da parte di Warner Bros, in quanto anche i precedenti capitoli avevano ottenuto, a suo tempo, la stessa classificazione.
Il primo Matrix era stato inserito in questa categoria per la violenza fantascientifica e il linguaggio sconveniente, Reloadead per violenza prolungata e intensa, un po’ di parolacce e una breve scena di sesso sensuale e Revolutions per violenza fantascientifica e brevi contenuti sessuali. Dunque è abbastanza coerente che anche questo Matrix Resurrections entri nella stessa categoria.
Inoltre Warner Bros negli ultimi giorni ha anche rilasciato la sinossi ufficiale del film, che uscirà nelle sale il prossimo 22 dicembre 2022, che recita:
In un mondo dove esistono due realtà due realtà, la vita di tutti i giorni e ciò che c’è dietro ad essa, Thomas Anderson dovrà scegliere se seguire ancora una volta il bianconiglio. La scelta, anche se un’illusione, è ancora l’unico modo per entrare o uscire da Matrix, che è più forte, più sicuro e più pericoloso che mai
Lana Wachowski, regista del film, aveva parlato qualche tempo fa dei motivi che l’hanno portata a riportare in vita Neo e Trinity.
Mio padre è morto, dopo poco è morto anche un mio amico e subito dopo mia madre – ha spiegato. Non sapevo davvero come elaborare quel tipo di dolore. Non l’avevo sperimentato così da vicino. Sai che le loro vite stanno per finire, eppure è stato davvero difficile. Il mio cervello è sempre intervenuto con l’immaginazione per aiutarmi e una notte stavo piangendo, non riuscivo a dormire, e il mio cervello ha fatto esplodere tutta questa storia.
Non potevo avere indietro mia madre e mio padre, ma all’improvviso ho avuto Neo e Trinity, probabilmente i due personaggi più importanti della mia vita. È stato immediatamente confortante avere di nuovo in vita questi due personaggi, e in un modo semplicissimo anche. Puoi guardare a questa cosa e pensare: “Ok, queste due persone sono morte e ok, riportarle in vita non mi fa stare bene”. Ma lo fa. È semplice, è quello che fa l’arte ed è quello che fanno le storie: ci confortano.
Cosa ne pensate? Vi convince tutto questo?