Led Zeppelin: le 10 canzoni da conoscere [VIDEO]

Led Zeppelin
Credits: OLD TAPES / YouTube
Condividi l'articolo

Per chi non conosce i Led Zeppelin, ma vorrebbe approfondirli: ecco i loro dieci brani essenziali

I Led Zeppelin sono stati e rimangono uno dei nomi fondamentali quando si parla di rock and roll: quello vero, puro, quello “di una volta”. Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham hanno incarnato negli anni ’70 l’anima più pura del genere: non solo con la loro musica e le loro canzoni, ma anche con la loro immagine e le loro performance.

L’archetipo delle rockstar nella più tipica accezione possibile, i Led Zeppelin hanno costruito un immaginario musicale leggendario la cui influenza si percepisce chiaramente ancora oggi. Tecnica, eclettismo, fantasia, prepotenza e, naturalmente, seduzione. Nella loro musica c’è tutto questo e anche di più.

Album e brani rappresentano, nel loro caso, un catalogo intoccabile sempre rivisitato e, seppur tempestato da accuse di plagi, venerato e riscoperto da giovani musicisti come da quelli più navigati. Ma parliamo sempre, in fondo, di un gruppo attivo prima del 1980: in molti oggi potrebbero non conoscerli. Ed ecco quindi, pronta per voi, la nostra guida ai brani essenziali del mitico quartetto.

10. Communication Breakdown, 1969

Uno dei primi veri successi della band, dall’impeto caratteristico e dall’energia quasi proto-punk. Un Robert Plant urlante, un Jimmy Page graffiante e un John Bonham che già qui pesta a più non posso. Questi sono i Led Zeppelin più tipicamente hard rock, quelli più incontrollabili e di rottura. Già nel loro primo anno di attività discografica, dicono tutto.

9. No Quarter, 1973

Il volto completamente opposto della loro attività. Qui abbiamo gli Zeppelin più puramente prog, con una lunga composizione atmosferica che rimanda ai Pink Floyd e lavora molto su sfumature e momenti ipnotici. La band si presenta, attorno alla metà degli anni ’70, nella propria versione più ambiziosa e altisonante.

LEGGI ANCHE:  Facebook, tolta la censura alla cover di Houses Of The Holy dei Led Zeppelin

8. The Ocean, 1973

Un altro brano tratto da Houses of the Holy (1973) e celebre per il riff di chitarra leggendario, imitato, ripreso e studiato a non finire. Qui il loro hard rock è fantasioso, osa e sperimenta al di fuori dei cliché del genere pur mantenendone intatte le basi. Una canzone tra le loro produzioni di certo più raffinate.

7. Heartbreaker, 1969

Siamo di nuovo nel ’69, all’interno del mitico album Led Zeppelin II. Questo brano, un lamento d’amore blues costruito attorno ad un altro riff mitico, vede i quattro affondare le mani nella tradizione della musica nera ma con un appeal “heavy” tutto tipico della musica british di fine anni ’60. Celeberrima l’improvvisazione libera di Jimmy Page a metà canzone.

6. Dazed and Confused, 1969

Di questo brano si è parlato specialmente perché considerato per lungo tempo un plagio, essendo stato ripreso fondamentalmente come cover da Page durante la sua attività con gli Yardbirds. Ma c’è da dire che la versione dei Led Zeppelin sta in tutto un altro universo: un viaggio psichedelico e acido con pochi paragoni; e Jimmy Page che suona la chitarra con l’archetto per violino. Tutto dire.

5. Black Dog, 1971

La canzone che, si dice, i quattro scrissero per rendere la vita difficile alle cover band che si sforzavano di imitarli. Siamo nel loro album più celebre, Led Zeppelin IV (1971) e sentiamo le loro canzoni più convinte e convincenti. Qui abbiamo un hard prog pesante ma intricato, che gioca con tempi, riff e ritornelli fusi insieme da pura competenza e abilità.

LEGGI ANCHE:  Jimmy Page: la sua Mirror Telecaster appare in un corto di Fender

4. Kashmir, 1975

Purtroppo questo brano è noto specialmente per via di una pessima versione rap realizzata negli anni ’90. Questo originale, dai toni e esotici e dalla trama calda e seducente, è tutta un’altra cosa. Qui il quartetto tocca forse il picco della propria creatività, almeno per quel che riguarda l’anima più progressive della sua produzione.

3. Immigrant Song, 1970

Spesso definita, e non del tutto a torto, la prima canzone heavy metal, questa composizione straordinariamente hard blues richiama le leggende dei vichingi e della mitologia norrena. Da qui, e da diversi altri brani del quartetto, passa l’interesse dei musicisti metal per temi fantasy e motivi medievali.

2. Whole Lotta Love, 1969

Non è difficile spiegare di che cosa parli questa canzone: parla di sesso. Non più l’amore universale cantanto dai Beatles, ma un amore concreto, carnale, che si esprime in versi come: “I’m gonna give you every inch of my love”. Il tutto su uno dei più leggendari riff di chitarra di sempre, scaturito dalle magiche dita di Jimmy Page.

1. Stairway to Heaven, 1971

Non è raro vedere questo brano nelle varie liste delle migliori canzoni della storia. La più epica canzone dei Led Zeppelin, una grande riflessione filosofica sulla ricchezza che culmina in uno dei climax (e degli assolo) più famosi della storia del rock. Se c’è da riassumere la grandiosità del gruppo in un unico brano, questo è sicuramente quello giusto.