Quentin Tarantino: La conferenza stampa alla Festa del Cinema di Roma

Prima di ricevere il Premio alla carriera della Festa del Cinema di Roma Quentin Tarantino ha incontrato i giornalisti in una speciale conferenza stampa. Ecco cosa ci ha raccontato in questo 19 Ottobre 2021.

Tarantino
Fondazione Cinema per Roma
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Il 19 Ottobre 2021 Quentin Tarantino è pronto a ricevere il Premio alla carriera della Festa del Cinema di Roma. Ma prima della cerimonia e la sua esclusiva masterclass ha incontrato giornalisti e accreditati in conferenza stampa, pronto a rispondere a (quasi) tutte le domande.

Già, non parlate di “epica” e “morale” a Quentin Tarantino, perché semplicemente si rifiuterà di rispondere. Un monito per tutti i cinefili e i recensori che sono soliti addentrarsi nei più arditi quesiti esistenziali. “Questa domanda contiene il mondo. Dammi un peso più piccolo da sostenere” ha replicato il regista di Los Angeles.

Naturalmente, Quentin Tarantino resta evasivo anche dopo l’ineluttabile domanda riguardo Kill Bill 3. “Bisogna ancora vedere. Ma è una possibilità”. Quanto alla sua scelta di proseguire il viaggio intrapreso con C’era una volta a Hollywood dal film al libro (qui la nostra recensione del romanzo) si tratta in realtà di un desiderio che ha radici profonde.

“Sono cresciuto leggendo novelisation, ovvero romanzi tratti dai film, in pratica erano considerati la forma più bassa di letteratura ma erano molto popolari negli anni ’70 e ’80. Ne leggevo molti, erano molto divertenti, sono i primi libri che ho iniziato a leggere in età adulta. Quindi ho pensato perché non fare uno dai miei film?”

“Avevo già provato con Reservoir Dogs (Le iene) ma dopo un paio di capitoli ho pensato che cazzo sto facendo? Invece con C’era una volta a Hollywood ho trovato un modo per esplorare i personaggi, raccontare tutte quelle cose che non sarebbero mai state nel film. Lo definirei come genere una Hollywood novel, e credo sia abbastanza buona.”

Quentin Tarantino e la critica

Cosa pensa il regista della nuova ondata moralistica e “politicamente corretta” che sembra caratterizzare la nostra epoca? “Gli anni ’80 erano anni repressivi anche se in modo diverso da adesso. Gli anni ’90 erano più liberi.” La risposta prosegue definendo in generale il rapporto del regista con la stampa e la critica cinematografica.

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“Non devi preoccuparti di quello che pensano gli altri. Quando ho fatto Pulp Fiction c’erano un numero tremendo di recensioni positive, eppure questa cosa ci si è anche rivoltato contro, molti hanno iniziato a replicare ok, questo Tarantino non è poi così speciale. Pensavo, ho solo fatto un gangster movie divertente, ma che problema avete?”

“Ho riletto questi articoli dopo molto tempo e ho realizzato che queste cose non vanno prese sul personale. Quando il film diventa oggetto di discussione e non viene dimenticato appena esci dalla sala, allora è ok. Pulp Fiction aveva grandi difensori e grandi detrattori, ma questo significa che il tuo film é vivo e vitale.”

Quentin Tarantino
Quentin Tarantino alla Festa del Cinema di Roma 2021 #RomaFF16 (Ph thnks to Fondazione Cinema per Roma)

Tarantino rivela il suo personaggio preferito (e quello trova insopportabile)

Tra tutti i personaggi che popolano il multiverso del Cinema secondo Quentin Tarantino, qual’è quello che ama di più e quello che assolutamente non sopporta?

“Credo che sceglierei Jackie Brown, lei è il personaggio con cui andrei più d’accordo, e poi naturalmente Cliff Booth. Invece credo proprio che mi metterei a discutere con Rick Dalton. Rick è un vero crybaby, ha una vita fantastica e una fantastica carriera, ma non se ne rende conto se non forse verso la fine.”

E a chi gli rimprovera che da Bastardi senza gloria a C’era una volta Hollywood sceglie sempre lo stesso tipo di finale, Quentin Tarantino sa esattamente cosa rispondere.

“Quando ho scritto Bastardi senza gloria (scandito in italiano) non avevo pianificato di realizzare film per “cambiare la storia”. Poi ho deciso di uccidere Hitler e mi pare che sia andata piuttosto bene! Usare ancora questo tipo di finale per Once Upon a Time non va bene? Ma posso farlo tutte le volte che voglio, quel finale è mio!”

Quentin Tarantino: il film che cancellerebbe dalla Storia del Cinema

Con la conferenza stampa alla Festa del Cinema di Roma 2021 abbiamo la conferma che Tarantino in realtà non ama la classifiche in stile “migliori film di sempre”, anzi crede non abbiamo alcun significato. Ma se gli chiedono quale film cancellerebbe dalla Storia, ha le idee molto chiare.

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“La domanda è scema quindi anche la risposta sarà scema. Ho un grandissimo problema con il film Birth of a nation (Nascita di una nazione) di Griffith perché nel 1915 ha dato vita al Ku Klux Klan. In America solo nei primi 50 anni hanno ucciso tante persone nere tante persone ebree e il film è intimamente legato alla nascita del KKK”.

“Se prendi il Processo di Norimberga e ci porti Birth of a nation, Griffith il suo regista sarebbe giudicato colpevole! Non dico che lo vorrei ucciderlo, non voglio uccidere nessuno, ma qualche persona ecco ti fa venire il dubbio!”.

Quanto a un’altra ineluttabile domanda, quella sulla sua paternità, Tarantino conclude: “Le mie priorità come padre sono cambiate e non a caso sono alla fine della mia carriera come cineasta, non ho deciso di avere figli 15 o 9 anni fa.”

Il nostro report della conferenza stampa di Roma finisce qui. Ma, naturalmente, c’é stata anche una lunga, fantastica masterclass in occasione del Premio alla carriera, consegnato a Quentin Tarantino da uno dei suoi maestri, Dario Argento. Continuate a seguirci, stiamo per raccontarvi anche il nostro Incontro ravvicinato!