Gli occhi di Tammy Faye: Recensione del film con Jessica Chastain
Il film di apertura della Festa del Cinema di Roma 2021 è Gli occhi d Tammy Faye (The eyes of Tammy Faye), con una Jessica Chastain già grande favorita per gli Oscar 2022. Ecco la nostra recensione in anteprima.
Il film di apertura della Festa del Cinema di Roma 2021 è potenzialmente una delle opere più interessanti di questa edizione: Gli occhi di Tammy Faye (The Eyes of Tammy Faye), biopic dedicato alla celebre tele-predicatrice americana, interpretato da una incredibile Jessica Chastain, già grande favorita per gli Oscar 2022.
Dopo il remake di Scene da un matrimonio firmato Hagai Levi, presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia e ora disponibile on-demand per tutti i clienti Sky, Jessica Chastain incanta il pubblico di Roma Film Fest e si conferma in modo inequivocabile come una delle più grandi attrici della sua generazione.
In base ai rumor, la guerra per l’Oscar alla Migliore attrice protagonista sarà tutta tra Jessica e Kirsten Stewart, alias Lady Diana in Spencer di Pablo Larrain. E se per diventare Tammy Faye Bakker l’attrice ha affrontato un radicale processo di trasformazione fisica, non sarà solo la perfetta replica di quel look kitch e debordante a rendere la sua interpretazione tanto outstanding.
Nella conferenza stampa di Roma Film Fest Jessica Chastain ha descritto il suo approccio ai personaggi di Tammy e Mira come un processo sostanzialmente inverso. Se per interpretare la protagonista di Scene da un matrimonio è passata dall’interiorità al gesto fisico, per Tammy Faye l’attrice ha visionato ore di filmati, studiando la risata, lo stile canoro, le mani e il suo make-up inconfondibile.
E se una parte della stampa non sembra aver apprezzato del tutto il film, al netto della straordinaria performance della protagonista, il biopic che Jessica Chastain ha scelto di produrre con la sua nuova casa di produzione Freckle Films colpisce proprio per il suo punto di vista non moralistico, non giudicante, ma carico di profondità e rispetto.
Gli occhi di Tammy Faye: Trama
All’inizio degli anni ’60 Tammy Faye (Jessica Chastain) incontra Jim Bakker (Andrew Garfield) in una scuola per predicatori di Minneapolis. Tra loro scatta immediatamente un amore folle, tanto che decidono di sposarsi e lasciare i corsi. Entrambi di umili origini, uniti dall’appassionato studio dei testi biblici, sono determinati ad affermarsi in quello che si rivelerà un nuovo fiorente mercato.
Tammy Faye ha l’intuizione di utilizzare le marionette per animare buffi sketch a tema religioso, capaci di conquistare l’interesse dei più piccoli. La sua simpatia, le canzoni e il suo look inconfondibile porteranno presto la coppia di predicatori al successo, con una loro trasmissione nel Christian Broadcasting Network (CBN) fondato da Pat Robertson.
Poco più tardi Jim Bakker conquista uno show tutto suo in fascia serale, The 700 Club, destinato a rivelarsi uno dei format di maggiore successo nel campo dei tele-predicatori. Da qui a fondare il proprio network, per i coniugi Bakker il passo è breve.
Nel 1974 Tammy Faye e Jim Bakker creato The PTL (Praise The Lord) Club, noto anche come The Jim and Tammy Show. Si stima che da quel momento il canale televisivo fondato da Jim, The PTL Satellite Network inizi a fatturare 120 milioni di dollari l’anno.
Il telepredicatore verrà travolto nel Dicembre del 1980 da una pesante accusa di stupro. Ma non sono solo gli scandali sessuali a segnare il definitivo tramonto dell’impero dei Bakker. Presto la stampa renderà pubblica l’abitudine di Jim di distrarre ingenti fondi dalla donazioni al proprio patrimonio personale. Si parla di milioni di dollari, oltre ai soldi offerti alla vittima di stupro per comprare il suo silenzio.
“I believe that Tammy believed”– afferma semplicemente Jessica Chastain nella conferenza stampa alla Festa del Cinema di Roma. Ed è questa fede incondizionata in un Dio che è amore, attenzione e cura verso il prossima, senza nessuna discriminazione, uno degli aspetti più interessanti di questa donna, che scopriamo grazie a Gli occhi di Tammy Faye.
Le ciglia finte dalla lunghezza esagerata, le labbra e le sopracciglia tatuate, quintali di make-up come bistro, i capelli gonfiati da acconciature vaporose e poi quintali di bijoux e gioielli vistosi. Questi erano i trademark dell’assurdo personaggio creato da Tammy Faye Bakker, qui minuziosamente replicati in ogni dettaglio.
Ma oltre alla cura della ricostruzione storica, l’interpretazione di Jessica Chastain stupisce soprattutto per la voce. Non sapevamo, infatti, che quest’attrice incredibilmente versatile possedesse anche la voce di un usignolo. Invece, per Tammy Faye non solo canta, ma ha studiato come alzare la propria voce di un’ottava, per restituire perfettamente lo stile dell’originale.
Il dato stupefacente de Gli occhi di Tammy Faye resta comunque un altro. Qualunque spettatore si presenterà infatti con una sorta di atteggiamento di superiorità morale, credendo di trovare una sorta di Wanna Marchi in versione evangelica.
Al contrario, se credevamo di entrare in sala per giudicare una maschera grottesca, una tele-predicatrice avida e probabilmente ipocrita, Jessica Chastain e il regista Michael Showalter hanno saputo infondere il biopic di una struggente umanità .
Certo, il regista ha scelto una struttura narrativa decisamente standard, che non presenta stranezze ma lascia tutto lo spazio necessario per esaltare una grande protagonista e la miriade di sfumature delle performance attoriali. Eppure, facciamo fatica a capire alcune critiche rivolte al film dopo l’anteprima di Roma Film Fest.
E il risultato è un film molto più intenso e decisamente meno prevedibile della maggior parte dei biopic prodotti a Hollywood in questi anni. Per noi, si tratta potenzialmente di uno dei migliori film della Festa del Cinema di Roma 2021, letteralmente illuminata dalla grazia e l’eleganza di Jessica Chastain.
Continuate a seguirci. Sono in arrivo alla Festa tanti altri film decisamente promettenti, come Cyrano di Joe Wright, Befast di Kenneth Branagh, C’mon C’mon di Mike Mills e Eternals di Chloe Zhao.