Finneas O’Connell esordisce ufficialmente con un disco che mostra tutto il suo talento come produttore, ma si spinge poco oltre
Grande annata il 2021 per la coppia fratello-sorella più famosa della musica. Billie Eilish fa ancora centro con il suo secondo album, Happier Than Ever; mentre il fratello maggiore Finneas, suo produttore e co-autore, esordisce ufficialmente con il primo full lenght, chiamato sfacciatamente Optimist.
Che Finneas sappia reggersi in piedi da solo come musicista, autore e interprete, non sarà un segreto per chi abbia approfondito almeno un po’ le vicende della famiglia O’Connell. E che il musicista intenda costruire la sua propria carriera, evitando di sfruttare il riflesso di quella della sorella, è cosa ormai chiara già da anni.
Ma forse è proprio questo il motivo per il quale questo Optimist, con le sue 13 canzoni dark pop inedite, sembra già dalle premesse mirare molto più in basso rispetto a quanto Finneas fa nelle produzioni assieme a Billie. L’abilità cantautoriale c’è, la capacità produttiva è fuori discussione; non mancano i temi importanti trattati, così come una serie di potenziali hit.
Cosa manca, allora? Forse proprio quel tipo di ambizione che l’artista, abituato a fare “da spalla” e ad agire “dietro le quinte”, non riesce a vedere come spinta motivante del suo percorso. Per quanto riguarda Billie, non potrebbe fare altrimenti: si è ritrovata in una posizione importante e non può che impegnarsi al massimo. Ma per Finneas sembra diverso.
Ecco perché le canzoni di Optimist, per quanto tutte buone e da promuovere, raramente riescono ad esprimere quella originalità e quella freschezza che troviamo invece nei lavori della cantante di Bad Guy. In questa tracklist in realtà solo Around My Neck, una traccia di celebrazione amorosa/sessuale che suona parecchio come gli AWOLNATION, cattura più delle altre.
Per il resto abbiamo un buon lavoro d’esordio ma non eclatante, la cui funzione è del resto vanificata un po’ già in partenza. Perché a questo punto tutti sanno chi è Finneas e lo apprezzano per un altro tipo di lavoro che svolge. Un ruolo lontano da quello che lui stesso prende evidentemente come un “hobby”, un progetto per il tempo libero.