I Rolling Stones rinunciano ad uno dei loro classici
Storica la decisione dei Rolling Stones di rimuovere la loro mitica canzone Brown Sugar dalla setlist del tour che stanno intraprendendo negli Stati Uniti. Il brano, al centro di infinite polemiche praticamente dal giorno della sua pubblicazione, è stato ufficialmente disconosciuto, almeno per quanto riguarda gli spettacoli dal vivo, da parte della band inglese.
I critici, specialmente negli ultimi anni, hanno attaccato i contenuti espressi dalla canzone e la decisione della band di continuare ad eseguirla. Secondo i detrattori contiene “Alcuni dei versi più sorprendentemente crudi e offensivi che siano mai stati scritti”; ed è “Schifosa, sessista ed enormemente offensiva nei confronti delle donne di colore”.
Il produttore Ian Brennan sostiene che la canzone “Glorifichi la schiavitù, lo stupro, la tortura e la pedofilia”. Sostiene anche che il fatto che gli Stones non suoneranno più la canzone dal vivo è “Una vittoria”. Ma critica anche i motivi alla base della decisione, laddove secondo lui la mancata ammissione pubblica dell’inadeguatezza dei contenuti del brano è “Un’opportunità di leadership mancata”.
D’altra parte il giornalista Piers Morgan ha accusato la band di essersi arresa alla “woke brigade”; e li ha attaccati così: “Non avete più lo stomaco per ergervi in difesa di voi stessi e combattere per ciò che è giusto? Quanto è deprimente”. Nel frattempo, lo stesso Keith Richards, autore del brano assieme a Mick Jagger, conferma la decisione pur dicendosi perplesso.
“Sto cercando di capire con le sorelle [di colore] dove stia esattamente la lagnanza [il problema]. Non hanno capito che questa era una canzone sugli orrori della schiavitù? Ma stanno cercando di seppellirla. Non voglio entrare in conflitto con tutta questa merda, ma spero che riusciremo a resuscitare la ragazza [la canzone] in tutta la sua gloria da qualche parte lungo la via”.
Mick Jagger, dal canto suo, ha detto: “Abbiamo suonato Brown Sugar ogni notte fin dal 1970, quindi abbiamo pensato: ‘Togliamola per il momento e vediamo come va’. Potremmo rimetterla [nella setlist]”. C’è anche da dire che già nel 1995, ripensando al testo della canzone, il cantante aveva ammesso: “Non scriverei mai quella canzone adesso, probabilmente mi censurerei”.