Con le sue quasi 88 milioni di copie venduta in tutto il mondo, la Playstation 3 è una delle console di maggior successo della storia del gaming. Il terzo gioiello hardware di casa Sony ha avuto il merito di resistere all’ovvio paragone fatto con le sue due antenate, riuscendo ad entrare nel cuore di almeno 2 generazioni di giocatori. Certo, si trattava di una macchina di altissimo livello. Tuttavia fu la grande varietà di giochi e di nuove IP divenute col tempo leggendarie a causare il suo inarrestabile successo. Abbiamo deciso dunque di raccogliere quelli che per noi sono i 10 titoli migliori mai arrivati su questa indimenticabile console.
I Migliori giochi per Playstation 3: i criteri
Scegliere solamente 10 giochi nell’incredibile parco titoli di cui la Playstation 3 è dotata è impresa ardua. Dunque abbiamo cercato di seguire delle linee guida ben precise. Innanzitutto non leggerete più di un titolo per franchise, onde evitare di riempire la lista di Kratos, Nathan Drake ed Ezio Auditore. Abbiamo poi cercato di evidenziare i giochi che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia del gaming, tanto da divenire autentiche iconiche di un’intera generazione videoludica.
Infine, come sempre, il gusto personale. Alcuni giochi in lista magari potranno non rispettare i criteri di cui sopra, ma sono importanti per l’esperienza personale di chi vi scrive. Dunque sentitevi liberi di dirci quali sono i giochi che avreste messo al posto nostro sempre ricordandovi che non esisono risposte sbagliate. Detto questo, iniziamo.
10) Demon’s Souls, From Software, 2009
Se oggi siamo abituati ai mondi creati nei giochi di casa From Software, il merito va a quello che è stato il capostipite di un intero genere. Le meccaniche innovative e uniche di Demon’s Souls avrebbero influenzato decine e decine di titoli che da quel momento in poi si sarebbero succeduti.
Divenuto noto per la sua difficoltà , questo gioco ha in realtà molto di più al suo interno. Un’evoluzione di personaggi ed equipaggiamento davvero profonda e inimitabile. Un mondo vasto, una quantità di nemici impareggiabile e un’importanza fondamentale data alla volontà del giocatore. Ognuno infatti è libero di scegliere il percorso che ritiene più idoneo per arrivare all’obiettivo, di usare una determinata arma potenziata in un determinato modo, di salvare o uccidere un NPC. Trovare due run di Demon’s Souls perfettamente identiche è quasi impossibile.
Questo fu la base del successo moderno dei SoulsLike che fanno della libertà del giocatore e dell’influenza che le sue scelte fanno sul gameplay la loro ragion d’essere. Menzione assoluta per la meccaniche della “tendenza” mai più ripresa in futuro e per la narrazione lasciata spesso alla volontà del giocatore di esplorare che avrebbero fatto scuola nei lavori successi di casa From. Un autentico must della Playstation 3.
9) Assassin’s Creed II, Ubisoft, 2009
Sebbene siano stati Altair e le sue avventure in quel di Gerusalemme a dare via ad un franchise leggendario, il merito per il successo definitivo del brand di Assassin’s Creed va sicuramente nel successore dell’assassino di Masyaf, ovvero sia Ezio Auditore da Firenze. Nel secondo gioco Ubisoft raccolse tutto ciò che di buono aveva mostrato nel primo e lo portò alla massima potenza.
Se infatti il primo titolo si basava su meccaniche nuove ed innovtive ma inserite in un gameplay alla lunga stantio e ripetitivo, il secondo aumentò a dismisura le cose da fare per il giocatore, cosa che regalò al mondo un gioco divenuto un autentico cult. Se poi ci aggiungiamo anche tutto quello che sarebbe stato introdotto nel capitolo seguente, ma ancora dedicato all’assassino fiorentino, ovvero sia Brotherhood dell’anno dopo, ecco che siamo davanti ad uno dei giochi più influenti della storia recente del gaming.
Due elementi inoltre, piazzarono questo secondo capitolo nell’Olimpo di questa generazione. Parliamo ovviamente della splendida trama, scritta in modo davvero superbo e le ambientazioni. Se è vero che le acrobazie e le sezioni nei quali bisogna scalare palazzi o fuggire dalle guardie sono sempre divertenti, scalare il Colosseo o Castel Sant’Angelo è un’esperienza irrinunciabile per qualunque giocatore.
8) GTA V, Rockstar, 2013
A cura di Andrea Baiocco
Il 17 settembre 2013 Rockstar Games pubblicava uno dei titoli più importanti di sempre. Gta V, settimo capitolo principale della saga Grand Theft Auto e prodotto che ha segnato, in maniera irreversibile, il mercato videoludico.
Gta V ci vede impersonare tre protagonisti differenti, novità assoluta della serie. Nei panni di Franklin Clinton, Michael De Santa e Trevor Philips, percorreremo una lunga odissea nel sogno americano. Le storyline del trio si intrecceranno tra loro, attraverso sparatorie, furti d’auto e tutto il pacchetto ludico che ha da sempre contraddistinto la software house statunitense. La ciliegina sulla torta? Tre diversi finali al cardiopalma, a seconda delle scelte che compiremo nella parte finale della storia.
Gta V mostrava anche una divertentissima componente online che ha avuto un “discreto” successo. Grand Theft Auto Online permetteva a 16 giocatori contemporaneamente (30 nelle versioni Ps4 e Xbox One) di girovagare in città . Un’esperienza che ha catturato un’infinità di utenti attraverso tantissime modalità di gioco. Questo enorme successo ha permesso al titolo di rimanere sempre in testa alle classifiche di vendita e non solo. Nel 2014 veniva distribuito su PlayStation 4, Xbox One e Microsoft Windows. Mentre nel 2020, è stata annunciata la nuova versione per Ps5 e Xbox Series X. La fatica di Rockstar ha attraversato ben 3 generazioni di console e il suo successo non sembra voler scemare.
7) Bioshock, Irrational Games, 2007
Tra i moltissimi giochi in prima persona arrivati sul mercato durante l’arco di vita della Playstation 3, in pochi hanno segnato la storia del medium come Bioshock. Le avventure vissute a Rapture, l’ambientazione anni ’50, il gameplay ricco e sfaccettato, hanno reso questo gioco una pietra miliare del gaming. A condire il tutto inoltre, c’è sempre stata quella sfumatura horror che hannno sempre dato all’intera avventura quel tocco inquietante e ansiogeno che hanno portato milioni di giocatori in tutto il mondo ad appassionarsi al franchise.
Proprio in questo discorso rientrano quelli che sono, a tutti gli effetti, il volto del gioco. Parliamo ovviamente dei Big Daddy, inquietanti e spaventosi esseri giganteschi vestiti da palombari e con una gigantesca trivella al posto della mano che difendono le piccole sorelline che escono dai buchi sempre a caccia di Adam da succhiare. Il primo incontro con uno di loro rappresenta uno di quei momenti marchiati a fuoco nell’anima di ogni gamer.
Menzione infine di assoluto onore per il gameplay davvero più complesso ed articolo del classico mira e spara. L’utilizzo infatti di plasmidi, ovvero sia potenziamenti in grado di dare al protagonista una sorta di superpoteri, presenti in gran numero e varietà , rendono ogni partita diversa da quella di chiunque altro, dando la possibilità ad ognuno di scegliere la strategia di gicoo che maggiormente si adatta alle proprie caratteristiche. I minigiochi infine con i quali si aggirano una gran quantità di strumenti in game sono un piacevole e divertente intermezzo nella frenesia del gioco. Un autentico capolavoro da giocare e rigiocare.
6) Mas Effect 2, Bioware, 2010
A cura di Andrea Baiocco
Nel lontano 2010, BioWare pubblica Mass Effect 2. Il secondo capitolo della saga dedicata al comandante Shepard, fece così il suo esordio su Playstation 3, Xbox 360 e Pc. Il successo di critica e pubblico fu a dir poco unanime. Merito del background costruito dalla software house canadese. Lo spazio, le navicelle spaziali, infiniti pianeti da esplorare e città che pululano di alieni ed NPC indimenticabili. Un GdR come pochi se ne son visti e probabilmente se ne vedranno ancora per un po’.
Rispetto al predecessore, Mass Effect 2 apporta diversi accorgimenti positivi sul fronte del gameplay. Il principale, una modifica sostanziale al sistema di shooting, ora meno legnoso rispetto al primo capitolo. Il feeling con le armi è diventato indubbiamente migliore e ciò rende ancora più godibile la meccanica di uscire dalla copertura per sparare ai nemici. Così, la combinazione di armi da fuoco e poteri del protagonista rendevano ogni scontro estremamente adrenalinico, divertente e al cardiopalma.
A tutto ciò si aggiunge la possibilità di importare i salvataggi dal primo Mass Effect, in cui le scelte prese si riflettevano nel secondo episodio. Tutto questo per dare un continuum alla storia. I personaggi che morivano nella prima avventura non si potevano incontrare nella seconda. Lo stesso, si poteva fare tra ME2 e ME3, capitolo conclusivo della saga dedicata a John Shepard.
5) The Elder Scrolls IV: Oblivion, Bethesda, 2006
Quarto capitolo di una delle saghe fantasy in prima persona più longeve e storiche della storia occidentale del gioco di ruolo, Oblivion è una delle basi su cui si basa l’open world moderno. L’utilizzo infatti della mappa e dei segnalini in essa posti ha davvero segnato la strada a tutti i giochi di questo tipo, non solo Bethesda, che da lì in poi si sarebbero succeduti. Anche la trama che raccontava dei cancelli dell’Oblivion e della missione del Prigioniero riuscì a conquistare tutti per la sua epicità e potenza.
Questo titolo inoltre impressionò per i dettagli e per le musiche divenendo uno step fondamentale per tutta l’evoluzione sia della saga portata poi avanti da Skyrim che in generale del videogioco di stampo fantasy. Grande importanza nel gioco venne data inoltre agli NPC. Bethesda si focalizzò molto sull’interazione con i vari personaggi che appaiono nel gioco e alle diramazioni che le varie risposte date dai giocatori possono dare alla trama. Lo sviluppo delle quest venne portato ad un livello quasi mai visto prima e che avrebbe influenzato il gaming, non solo di casa Playstation, che da quel momento in poi si sarebbe succeduto.
Oblivion quando uscì ebbe dunque il merito di portare il videogioco ad uno step successivo, non solo in termini di grafica e tecnologia, ma anche di immersione, interazione e interattività . Una pietra miliare della storia videoludica, uno di quei giochi che hanno segnato così profondamente il medium da non farci immaginare cosa potrebbero essere i videogiochi moderni senza di lui. Assolutamente immancabile.
4) Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots, Kojima Productions, 2008
A cura di Andrea Baiocco
Il 12 giugno 2008 Kojima ci regalava Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots. MGS 4 fa così il suo esordio su PlayStation 3 per chiudere nel migliore dei modi possibili la trilogia di Solid Snake.
Medio Oriente, 2014. Dopo gli eventi di Sons of Liberty, ritroviamo un Solid Snake molto invecchiato per via degli effetti collaterali del virus FOXDIE. La nostra missione? Uccidere Revolver Ocelot diventato Liquid Ocelot. Il pacchetto ludico offerto, come in ogni Metal Gear che si rispetti, offre tanti minuti di cut scene mozzafiato che si mischiano, in modo equilibrato, ai puri momenti di gioco.
Il risultato è un titolo che corregge alcuni dei difetti di Metal Gear Solid 3 senza però distaccarsi dalle meccaniche tipiche della serie apprezzate dai fan di tutto il mondo. Infine, impossibile non rimanere estasiati dalle numerose Boss Fights, fiore all’occhiello della saga.
3) God of War III, Santa Monica Studio, 2010
Parlare di Kratos e della sua furia omicida nei confronti degli dei dell’Olimpo è difficile in quanto di God of War si è già detto di tutto e di più. Tuttavia se si parla di giochi che hanno segnato la vita della Playstation 3 non poteva assoluta mancare almeno un capitolo di questa leggendaria saga.
Abbiamo deciso di premiare duqnue il terzo capitolo in quanto rappresenta la fine del viaggio, il termine di una delle epopee videoludiche più leggendarie di sempre. In questo gioco Kratos distrugge il monte Olimpo, stermina tutte le divinità e condanna la terra a rimanere vittima della natura che può agirare incontrastata vista l’assenza degli Dei.
Sono decine le battaglie che potremmo citare (qui la nostra classifica dei boss). Da Poseidone e il suo celebre You Challenge Me Mortal, passando per Ercole per giungere infine a Zeus. Una cavalcata inarrestabile, una furia vendicativa di un personaggio così iconico da aver oltrepassato le barriere del gaming. Un gameplay arrivato oramai all’apice delle sue possibilità con decine di meccaniche e armi diverse. Un gioco frenetico che porta a termine una delle saghe più importanti della storia del gioco.
2) Red Dead Redemption, Rockstar, 2010
A cura di Andrea Baiocco
C’è stato almeno un momento nella nostra vita in cui abbiamo visto un film western. Quel senso di libertà , di voglia di cavalcare in sconfinate praterie, di partecipare a scazzottate in un saloon o di assalire un treno in corsa, ci ha subito pervaso appena arrivati ai titoli di coda.
Ecco, nel maggio del 2010, con l’uscita di Red Dead Redemption, i nostri sogni sono diventati realtà . Rockstar pubblica una vera e propria pietra miliare videoludica. Un titolo che ha ricevuto più di 106 premi di videogioco dell’anno e che ha necessariamente segnato un nuovo inizio nella storia del videogioco. Esiste un pre RDR e un post RDR.
Impersonando John Marston, saremo i protagonisti di un’indimenticabile ed emozionante epopea western che assorbe il giocatore in un mondo vivo e caratterizzato alla perfezione, grazie anche a personaggi scritti magnificamente. La perfetta unione tra Gta e il selvaggio west che esplode in tutto ciò che sono i film di Clint Eastwood, di Sergio Leone…ma giocabili. Saremo noi i fuorilegge, padroni del nostro destino.
Red Dead Redemption è inoltre il sequel spirituale di Red Dead Revolver, prima opera Rockstar nel Far West. Il successo infine di RDR, ha fatto anche sì che venisse sviluppato il seguito, Red Dead Redemption 2. Seguito che in realtà è un prequel di quanto viene raccontato in questo primo, sontuoso, capitolo.
1) The Last of Us, Naughty Dog, 2013
A cura di Andrea Baiocco
Il primo posto della nostra classifica appartiene a The Last of Us. Naughty Dog ha sviluppato, nel lontano 2013, un vero e proprio capolavoro. Una perla dal valore inestimabile, capace di trascinare il giocatore in un viaggio on the road emozionante ed indimenticabile.
Il principale punto di forza di The Last of Us è il suo comparto narrativo, che inserisce Ellie e Joel, i due protagonisti, in un’America disastrata da un’epidemia zombie. All’interno di questo “abusato” background, si sviluppa la creatura di Neil Druckman. La narrazione, badate bene, non si concentrerà sul come è nata questa piaga che ha sconvolto il mondo. Usa questo tema per trattare il concetto di “perdita” delle persone care. Come reagire all’assenza nella propria vita, delle figure che ami. E lo fa in maniera superlativa. Trascina il giocatore in una spirale drammatica e gli sbatte in faccia il dolore di tutti i suoi personaggi, primari e non.
Sul fronte del gameplay, oltre alle più classiche sparatorie con accenni di una componente survival, la vera rivoluzione è nello stealth. Tutti i nemici avranno i loro pattern di movimento che cambieranno ad ogni game over. Inutile quindi imparare a memoria gli spostamenti di soldati e Clicker nelle diverse aree di gioco. Ogni volta questi saranno diversi, rendendo uniche tutte le sessioni di partita.
The Last of Us è stato il canto del cigno di Playstation 3. Un anno dopo, nel 2014, Sony pubblica la versione remastered per Playstation 4. Nel 2020 invece, è arrivato sul mercato il secondo capitolo della saga (qui la nostra analisi).
Cosa ne pensate di questa classifica? Quali altri giochi per Playstation 3 avreste inserito? Ditecelo nei commenti.