Al 2001 si fa infatti risalire la cosiddetta “New Rock Revolution”, che corrisponde ad una marea di band caratterizzate da varie forme di revival di suoni post-punk e garage rock. Parliamo degli Strokes, degli interpol, dei White Stripes, degli Yeah Yeah Yeahs, dei Libertines.
Segue una seconda ondata, più propriamente inglese: Arctic Monkeys, Bloc Party, Franz Ferdinand, Editors, Kasabian, Kaiser Chiefs. Qui parliamo di indie rock in senso moderno, e cioè: indie suonato primariamente con le chitarre, di forte impostazione post-punk e, negli anni ‘00, di varietà piuttosto cupa.
Questa musica evita la grandiosità del rock classico e anche la retorica ribelle dell’alternative, per soffermarsi su intimismo ed introspezione espressi tramite lavori chitarristici intricati e ricercati, vocalità confuse e fantasiose, testi criptici e alle volte incomprensibili.
Ma non basta. A questi gruppi più legati alle chitarre se ne affiancano presto altri che iniziano a concepire l’indie in una maniera più universale, vagando verso l’elettronica, la black music o motivi più tradizionali. Parliamo dell’Animal Collective, dei TV on the Radio, degli Arcade Fire.
Attorno al 2007-08 una terza ondata di gruppi indie emancipa completamente le possibilità del genere, ed è qui che si inizia a parlare di “pop” in senso contemporaneo. Pop è la ricercatezza raffinata e barocca dei Vampire Weekend, così come l’orecchiabile folk dei Mumford & Sons o il coinvolgente soul di Florence + The Machine.
Ma se bisogna individuare un punto di nascita dell’indie pop moderno, lo si deve fare in una direzione inaspettata. E cioè in Viva La Vida dei Coldplay, canzone evidentemente influente per tutto lo sviluppo del genere nel decennio successivo.
Negli anni ’10, infatti, l’indie pop diviene genere dominante, passando per gli Imagine Dragons (discepoli dei Coldplay), i Passion Pit, i Bastille, i Grouplove e infine The 1975, che portano questa musica ai massimi livelli.
Nel frattempo continuano ad emergere nuove band legate alle origini più chitarristiche del genere: i Foals, i Bombay Bicycle Club e i Cold War Kids sono esempi di gruppi indie rock tutt’ora attivi e capaci di produrre musica di grande qualità.
In definitiva, volendo rispondere alla domanda iniziale, si potrebbe dire che l’indie rock cerca di essere più impegnato, legato alle chitarre e certamente più “serioso”; l’indie pop mira invece alle classifiche, a un suono disinvoltamente commerciale, a ritornelli canticchiabili e a suoni caldi, divertenti e ballabili.
Sia come sia, l’indie rock e l’indie pop, per quanto generi seguiti principalmente da una generazione che si appresta a passare il testimone (i millennial) sono comunque sempre rampanti e ben presenti nel mainstream e nelle conte degli ascolti online.