Il ragazzo scavezzacollo fan del rock and roll che è diventato uno dei più importanti musicisti di sempre: John Lennon
Artista poledrico e inarrestabile, poeta passionale ed intrattabile, attivista politico ma anche satirista instancabile. John Lennon è stato tutto questo, è anche di più. Da dove iniziare a parlare di lui? Qualcuno inizierebbe, ovviamente, dai Beatles. Qualcun altro dalla sua infanzia come delinquentello scapestrato senza futuro. Altri ancora passerebbero subiro al suo celebre rapporto con Yoko Ono.
Lennon è stato una figura generazionale, uno dei più apprezzati comunicatori e artisti del novecento. In qualche modo, la sua tragica fine ha messo il cappello all’immagine di un mito già ampiamente delineata ma, fin lì, non del tutto definita. Lui l’inventore del grande inno utopista (e di ispirazione comunista), Imagine. Lui il pacifista disilluso che vuole fermare la Guerra in Vietnam stando disteso a letto.
Sempre lui è, pedina o meno, attore centrale della rivoluzione (da lui stesso cantanta in Revolution, 1 e 9, nel 1968) di fine anni ’60 e del movimento hippie. Al punto che l’FBI lo controlla e si fa di tutto per farlo espatriare da New York, sua nuova casa negli anni ’70. La sua voce è tra le più ascoltate dell’epoca, e non solo su disco: la sua ideologia anti-sistema fa scuola, nel panorama musicale.
Ma dietro all’imponente immagine del mito e del simbolo di un’era si nasconde un ragazzo nervoso, cresciuto (quasi) senza madre e senza padre, solo con una zia bisbetica e in una città portuale, Liverpool, che ad uno come lui pare non avere niente da offrire. La salvezza giunge come sappiamo sul finire degli anni ’50 e si chiama rock and roll.
Ed è nell’universo che scopre tra le sei corde che Lennon incontra il suo alter-ego, il lato rovesciato ma allo stesso tempo complementare della sua arte. Paul McCartney forma con lui un sodalizio di amore/odio che, seppur inevitabilmente destinato all’implosione, produce nell’arco di otto anni circa alcune tra le più celebri canzoni della storia della musica.
Lennon/McCartney è una dicotomia che ancora oggi segnala qualità ineccepibile e per molti anni John ne fa parte come se facesse parte di una coppia sposata. Ma non dura. Il suo ego è troppo grande e la consapevolezza dell’importanza del suo ruolo in un mondo in cambiamento scatena in lui l’urgenza di fare di più e di farlo da solo.