Cos’è l’horror senza la sua parodia? La satira è spesso insita nel dna stesso dei film di paura, da sempre leggibili attraverso il filtro dell’inquietudine indotta come quello del distacco ironico: due lati complementari della stessa forma narrativa, come già Scream evidenziò mettendo in scena la coesistenza del macabro con la sua propria dissacrazione.
Se Saw resta l’horror più influente del decennio 2000, di quel periodo Scary Movie è la parodia più rappresentativa, raro caso di film-miniera responsabile unico della rinascita di un intero genere, lo spoof movie, sotto nuovi parametri (orripilanti, ma tant’è).
Classico assoluto mandato a memoria da generazioni di scuole medie, aiutate dalla sua diffusione capillare (e ai tempi rivoluzionaria) tra dvd, eMule e clip a 240p, che aiutò a farne forse il primo grande cult universale dell’era digitale. Netflix carica tutti quattro i film (più l’inguardabile quinto apocrifo), e la scelta è subito soggettiva: periodo Wayans o periodo ZAZ? Nel dubbio, parta la centesima visione del mitologico atto uno.