Dieci tra le canzoni più belle, significative e memorabili dei Coldplay
Diciamocelo: un bel ripasso della corposa discografia dei Coldplay non fa mai male. Dagli esordi a inizio millennio nei meandri del genere post-britpop, passando per l’evoluzione indie pop degli ultimi anni, il gruppo inglese guidato da Chris Martin continua a godere di una enorme popolarità in tutto il mondo.
Questo grazie al loro intuito melodico, che in ogni hit sposa produzioni all’avanguardia (ma con una solida base rock, specie nel primi lavori) e un’emotività dichiarata e senza filtri. Allo stesso tempo, l’energia positiva e celebrativa dei brani della band ha fatto sì che la loro musica venga a tutt’oggi apprezzata, conosciuta e cantanta da più generazioni differenti.
Vero, spesso i quattro vengono presi in giro, anche ridicolizzati, per via del loro stile considerato a volte banale, a volte eccessivamente retorico. Ma l’impatto delle loro canzoni sul grande pubblico non si può ignorare e oggi che siamo in procinto dell’uscita del loro nuovo disco, Music of the Spheres, forse potrebbe essere questa l’occasione di riconsiderarli anche per hater e conoscitori mancati.
10. Yellow, 2000
Cominciamo con quello che è, di fatto, il primo grande successo di Chris Martin e compagni. Chi c’era all’epoca ricorderà sicuramente l’esordio del gruppo direttamente nei mainstream con questo brano alternative dai toni morbidi e dal refrain coinvolgente, così come la celebre immagine del cantante che cammina su quella spiaggia scolorita. Ancora oggi, è storia.
9. Paradise, 2011
La definitiva conversione della band all’indie pop, ad anni ’10 inoltrati, con una hit di incredibile successo e che li vede definitivamente abbandonare ogni spunto rock che ancora si trascinava nel loro sound da una decina di anni e più. Pur essendo uno dei loro brani più celebrati, Paradise rappresenta anche paradossalmente il punto in cui moltissimi fan della prima ora hanno smesso di seguire il gruppo.
Inseriamo almeno un brano da quella che, almeno per i fan della prima ora, è di certo l’era dei Coldplay meno apprezzabile. Vero, Up&Up è un pezzo indie pop in tutto e per tutto, con suoni allegri, colorati e sfacciatamente commerciali. Riconosciuto questo, non si può non apprezzarne l’intensa energia positiva (sempre che la si voglia cogliere e considerare, certo).
7. Fix You, 2005
La ballad “consolatoria” per eccellenza, uno dei brani da ascoltare quando ci si vuol tirare su di morale. Questo, almeno, è il senso in cui la band intende questa celebre canzone, famosa per il suo climax e per le emozioni dirette esposte nelle liriche. Per molti, il loro brano più fragile: per alcuni perciò un difetto; per altri, piuttosto, un pregio.
6. Viva la Vida, 2008
Un altro dei momenti fondamentali, e anzi snodo essenziale, nel percorso evolutivo della band verso l’indie pop. Quei cori onomatopetici poi tanto popolari nel decennio successivo, così come le vivaci sonorità affidate ad un memorabile arrangiamento classicheggiante (con archi imperanti) sono gli elementi che rendono, per molti fan, questo pezzo un classico tra i classici.
5. Talk, 2005
Un grande brano indie rock/post-britpop basato su di una composizione dei Kraftwerk, ma non per questo meno notevole. Qui sentiamo i Coldplay giocare con melodia e distorsione, mantenendo sempre una facciata leggera ma mostrando di potersi spingere verso accenti compositivi più complessi di quel che ci si potrebbe aspettare.
Un altro bel rock and roll d’ispirazione puramente britpop, nel periodo immediatamente precedente alla “conversione” della band all’indie pop e ai suoni elettronici e gioiosi degli anni ’10. Qui abbiamo un Martin amaro e quasi disperato, accompagnato da una piacevole distorsione chitarristica in un’atmosfera cinica e che guarda alla fine del decennio (anni ’00) più con timore che con speranza.
3. God Put a Smile Upon Your Face, 2002
Brano assolutamente sottovalutato nella discografia della band. Un rock sferzante che tradisce le influenze di Oasis e Radiohead e ci mostra i Coldplay sul loro versante più cinico e introspettivo. In poche parole, sicuramente la canzone da far ascoltare a chi crede che il gruppo sia capace solo di produrre hit pop melense e ballabili.
2. Clocks, 2002
In due parole, il super-classico. Quello che tutti conoscono a memoria (o almeno, quello che tutti conoscevano vent’anni fa). Un arpeggio di pianoforte leggendario che trascina una riflessione sul tempo e sull’esistenza espressa con efficacia disarmante. Il tutto riassunto dal quel semplice, diretto ritornello: “You / Are”.
1. The Scientist, 2002
Di certo, in molti non saranno d’accordo nel trovare questo pezzo alla numero uno di questa lista. Eppure, in qualche modo, la semplicità e la genuinità di The Scientist riassumono tutto ciò che di meglio la musica dei Coldplay ha da offrire. L’universalità e la delicatezza di espressioni tanto semplici quanto geniali come “Nobody said it was easy” trovano forma in una ballad coinvolgente e senza tempo.