Blurred Lines: il video osè con Emily Ratajkowski che fece scandalo [VIDEO]

Blurred Lines
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Il video di Blurred Lines è recentemente tornato all’onore delle cronache, ma molti se lo ricordano dal 2013

L’anno è il 2013. Improvvisamente, dal nulla, esce un nuovo video musicale dai contenuti particolarmente “espliciti”. Si tratta di Blurred Lines, una canzone cantata da Robin Thicke assieme a Pharrell Williams e T.I. e liberamente “ispirata” a Got to Give It Up di Marvin Gaye, del 1977. Il ritmo e le vocalità sono molto simili.

Naturalmente, non è questo che ci interessa, tanto più che Robin Thicke ha avuto solo rari e sporadici successi in seguito all’exploit di questo singolo. Perché ciò che tutti ricordano, ovvio, è proprio il celeberrimo videoclip, diretto in due versioni diverse (una censurata e una no) dalla regista Diane Martel.

Nel video possiamo vedere tre modelle (Emily Ratajkowski, Elle Evans e Jessi M’Bengue) ballare a seno nudo assieme a Robin Thicke, Pharrell Williams e T.I.. Indossano tutte e tre dei perizomi color pelle, il che, specialmente nel caso della Ratajkowski, dà una falsa impressione di nudità completa.

In questa versione del video, da molti critici considerata maschilista e sessista, le tre ragazze espongono liberamente i propri corpi mentre sono intente a varie attività, come correre in bicicletta, lanciare dadi giganti e cavalcare un cane impagliato. Ci sono diversi momenti nei quali Robin Thicke si fa mettere direttamente in faccia i piedi di una delle tre modelle (non si sa quale).

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In un’altra sequenza compare una scritta, formata da palloncini gonfiabili, che recita: “Robin Thicke has a big dick”. Non occorre tradurre, lo sappiamo. In tutto il video, basato su idee originali di Thicke e della regista Martel, si cercano di suggerire velatemente immagini che richiamino specifici tabù: rapporti sessuali con animali, assunzione di droghe (la siringa gigante), e così via.

La versione “esplicita” del video (richiede verifica dell’età)

Uno dei video più controversi dello scorso decennio

La proposta di realizzare un video del genere viene dalla stessa Diane Martel, la quale asserisce di voler “interpretare le liriche divertenti e misogine [della canzone] in un modo in cui le ragazze possano sopraffare gli uomini”. Inutile dire che, se questo è lo scopo, non sembra effettivamente raggiunto. Anzi, per certi versi pare di vedere l’esatto contrario.

E si pensi persino che inizialmente il trio di artisti non vuole recitare in un video a luci rosse e accetta solo una volta stabilito di girarne anche una versione “clean”. Comunque, di certo non sono a disagio. Lo stesso Thicke pare completamente nel suo elemento e non guastano gli invadenti hashtag con il suo cognome che appaiono a tutto schermo: thick in inglese significa spesso, grosso, largo.

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Il video viene caricato su YouTube il 28 marzo 2013 nella sua versione “osé”, per poi venir rimosso il 30 marzo ma caricato nuovamente il 12 luglio del 2013 con le restrizioni che vedete qui sopra. Nella versione “integrale” è disponibile anche su Vevo, su Vimeo, su MTV e in mille altri posti. Insomma, se proprio volete riguardarlo, basta “googlare”.

Blurred Lines è recentemente tornato all’onore delle cronache da quando, pochi giorni fa, Emily Ratajkowski ha accusato Robin Thicke di averla molestata proprio sul set del videoclip di cui si è parlato finora. Il cantante avrebbe afferrato i seni della modella senza il suo consenso, il tutto davanti alle telecamere e, sembra, in stato di ebrezza.

Le accuse devono ancora essere provate o respinte al mittente, ma possiamo ben dire che dal 2013 al 2021 il clima è cambiato: oggi, qualunque artista musicale ci penserebbe diecimila volte prima di girare un video come questo. In ogni caso, la carriera di Emily Ratajkowski ne ha certo beneficiato, vista la grande popolarità che l’ha investita negli ultimi otto anni. Il 9 novembre uscirà il suo primo libro, My Body.

Fonti: Grantland, GQ

La versione “pulita” del video