Impossibile non citare il precedente lavoro di Denis Villeneuve, Blade Runner 2049, sequel del capolavoro di Ridley Scott, che è spiritualmente presente in questa lista. L’opera soddisferà i fan del regista di Prisoners, poiché condivide con Dune lo stesso stile, curato al minimo dettaglio, privato solamente di quell’epica tipicamente bellica. Difatti, l’impianto è lo stesso: una fotografia mozzafiato, musiche altisonanti, ritmo posato e una grande storia narrata attraverso lo sguardo di pochi.
Tralasciando la sterile discussione sul confronto tra l’opera di Villeneuve e l’antecedente, il film rappresenta quella fantascienza di altissimo livello che mancava da tempo. Ciò che condivide con il precedente è infatti solo l’ambientazione. La storia si focalizza completamente su Joe o Agente K (Ryan Gosling) e il suo obiettivo di scoprire le proprie origini.
Questo collide con le mire della Tyrell Corporation, spietata nel tentativo di nascondere certe verità. Villeneuve affida la sua storia a una regia rilassata ma in costante tensione, fredda come l’ambiente e i personaggi che la popolano. Inquadrature grandiose e perfetti primi piani sono ritagliati dalla maestria di Roger Deakins, che firma una delle sue migliori direzioni della fotografia.
5) Prometheus, Ridley Scott, 2012
Del regista inglese si potrebbero inserire tutti i titoli di genere fantascientifico in questa lista. Ma è stato scelto il prequel del ben più noto Alien del 1979, poiché meno conosciuto. Il film ha ricevuto infatti un’accoglienza piuttosto fredda, ma è imprescindibile per chi ha amato Dune e per gli amanti del genere.
Possiamo ammirare sullo schermo un cast stellare, di cui fanno parte Charlize Theron, Idris Elba, Noomi Rapace, Michael Fassbender e Guy Pearce. Insieme formano parte di un gruppo di spedizione foraggiato dalla Weyland Corporation per scoprire le origini dell’umanità. Dalla mappa presente in un graffito rinvenuto in Scozia, infatti, credono che responsabili della creazione umana siano gli “Ingegneri”. Si dirigono a cercarne tracce sulla Luna LV-223. Le agghiaccianti scoperte cui giungeranno una volta arrivati pongono le basi per una saga che ha avuto un solo ottimo seguito, Alien: Covenant.
Oltre all’ovvia e indiscutibile padronanza tecnica di Ridley Scott, il film gode di un’ottima sceneggiatura, firmata tra gli altri dall’ideatore di Lost, Damon Lindelof. Infatti, l’idea che costituisce il nucleo di questo prequel è di portata geniale. Il tema più intimo della religione e della spiritualità si unisce perfettamente a quello più grande della creazione e di ciò che ci rende umani. Il tutto confluisce in un film d’intrattenimento dove gli elementi sono perfettamente bilanciati.
Quando si parla di eletto non può non tornare alla memoria il primo fantastico capitolo della trilogia delle sorelle Wachowski. Difatti, questa caratteristica condividono Paul Atreides di Dune e il Neo di Keanu Reeves. Ora che è in arrivo il quarto capitolo della saga non ci sarebbe momento migliore per un rewatch dell’intera serie.
La ben nota sinossi vede Neo, considerato colui che libererà l’umanità dalla schiavitù delle macchine, entrare a far parte della resistenza capitanata da Morpheus e Trinity. Egli sceglie infatti l’iconica pillola rossa e scopre il vero mondo in cui vive, ben lontano dal matrix, mera simulazione di un mondo “normale”.
L’immaginario cyberpunk cui è data forma rimarrà sempre nella memoria degli spettatori. Inutile negare una serie di furti da parte degli allora fratelli Wachowski alle più disparate opere. Film, libri, fumetti, anime, soprattutto Ghost in the shell, compongono insieme l’ambientazione distopica. Ma è proprio questa capacità combinatoria, unita a una scrittura originale che ha decretato il successo dell’opera. Non bisogna dimenticare poi una regia di altissimo livello, che regala sequenze spettacolari e di grande spessore.