Il prossimo 23 ottobre a Palermo si terrà il processo Open Arms che vedrà sul banco degli imputati Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver bloccato in mezzo al mare, 147 migranti, poi salvati dalla ONG che dà il nome al processo. A testimoniare, contro di lui, ci sarà niente meno che Richard Gere che già in passato si era schierato contro il politico italiano. A rivelarlo è stato lo stesso Leader della Lega, come riportato da Ansa.
Lo conosco come attore, ma non capisco che tipo di lezione possa venire a dare a me, alle italiane agli italiani sulle nostre regole e le nostre leggi. Se qualcuno pensa di trasformare il processo in uno spettacolo e vuole vedersi Richard Gere va al cinema, non in tribunale.
Il politico ha poi proseguito ironizzando:
Allora noi convochiamo Checco Zalone o Lino Banfi! Ma vi rendete conto? Uno che ha fatto il ministro dell’Interno, che ha fatto il suo lavoro bloccando l’immigrazione clandestina perché ne ho le palle piene di scippatori e spacciatori, va a processo per aver fatto il suo dovere. Vorrà dire che quel giorno almeno gli chiederò un autografo. Vorrei però sapere quanto costerà ai contribuenti italiani questa roba qua, che non sarebbe possibile in nessun altro Paese.
Al processo per la vicenda Open Arms porterò tutti i membri del governo. Vorrei sentire Conte, Di Maio e Toninelli per capire se dormivano, oppure se capivano cosa firmavano e cosa stava succedendo
Richard Gere era salito nel 2019 a bordo della Open Arms e lì aveva avuto parole due nei confronti di Salvini:
Matteo Salvini ha la stessa mentalità del presidente Trump, infatti io lo chiamo baby Trump. Usa la stessa ignoranza in senso radicale, fanno leva su paura e odio. Vorrei incontrarlo, sono sicuro che non è come si presenta in pubblico. Avrà una famiglia, figli, genitori