Chi non ha odiato la Rana Pazza? Ci ha tormentati per anni, ma da dove è venuta? E che fine ha fatto?
Esatto, oggi abbiamo deciso di tormentarvi sbloccandovi questo ricordo: la Rana Pazza. Ossia, Crazy Frog, se vogliamo chiamarla con il suo nome originale, non italianizzato. Immaginate di mostrare questa cosa ai posteri, ai vostri nipoti o anche solo ai ragazzi di oggi: come spiegare cosa rappresentava e rappresenta per noi?
Iniziamo col descriverla: trattasi, o trattavasi, di una sorta di mascotte immaginaria, protagonista di video, tormentoni e canzoni di dubbio gusto. Non troppo lontana dalla figura di Flat Eric, in questo, visto anche il suo ruolo di personaggio promozionale, legato nella fattispecie al mondo della telefonia mobile e delle celeberrime “suonerie”.
Bisogna infatti ricordare come negli anni ’00 la corsa alle suonerie più popolari, che riproducevano hit del momento o canzoni celebri di ogni tempo, fosse intensa ed esasperante. Gli adolescenti dell’epoca facevano a gara per scaricare sui primitivi “cellulari” (di smartphone ancora non si parlava) le musiche più “in”.
E cosa c’entra la Rana Pazza? Tutto, perché il personaggio diventa mascotte di Jamba!, un’azienda tedesca che si occupa appunto di suonerie per telefoni cellulari, nel 2003. Gli inventori, gli svedesi Erik Wernquist e Daniel Malmedahl, fondono delle sperimentazioni sonore con i rumori di due motori ad una figura creata in CGI per dare vita al fenomeno.
Il “potenziale” della Rana Pazza (inizialmente, non a caso, soprannominata “Cosa Irritante/Annoying Thing”) viene subito intuito e quindi ecco il primo spot, che molti di voi ricorderanno, che la lancia nel mondo. Qui possiamo vedere la versione italiana, con tanto di istruzioni per scaricare la suoneria, commento in voice over e scritte televisive in sovraimpressione.
Naturalmente, non finisce lì. Anzi, (purtroppo) è solo l’inizio. Il successo del personaggio lo fa esplodere come vero e proprio fenomeno pop, laddove si inizia ad associare la Rana Pazza a svariati altri motivi popolari, del passato e del presente. La sua vocina high-pitched presto è ovunque e la mascotte viene adattata ai più differenti contesti, come il videogiocoCrazy Frog Racer (2006).
Ormai è solo questione di tempo e infatti nel giro di pochi mesi escono veri e propri CD ufficialmente attribuiti a “Crazy Frog”. Il primo, Crazy Hits, esce il 25 luglio 2005 ed è da noi popolarissimo negli autogrill. Contiene un numero assurdo di tracce, tra le quali le cover del tema Axel F del film Beverly Hills Cop (1985), con Eddie Murphy.
C’è anche molto altro, come Popcorn, uno strumentale di Gershon Kingsley del 1969; Pump Up the Jam dei Technotronic (1989); e l’immancabile I Like to Move It, poi famosa per il franchise di Madagascar. Del disco escono anche una versione natalizia e una “invernale”, con svariati motivi vacanzieri come Last Christmas degli Wham!.
E poi, cosa succede? Per fortuna, quasi più nulla. La Crazy Frog Mania impazza per tutto il 2005 e parte del 2006, e per il personaggio ci sono grandi progetti: si parla di una serie tv, persino di un film. Ma, per grazia divina, non se ne fa nulla. Un secondo album esce nel 2006: More Crazy Hits (chi vuole aggiunga un LOL), e rappresenta l’ultimo momento di fortuna della Rana Pazza.
Alla fine degli anni ’00, quasi tutti si sono dimenticati di lei; o, per meglio dire, non ne possono più. Il terzo e ultimo disco della Rana, Everybody Dance Now, esce nel 2009 e viene completamente ignorato. Da allora, il personaggio è virtualmente scomparso nel nulla. E se da una parte preghiamo che non ritorni, dall’altra è sempre affascinante affacciarsi su questo irritante ricordo del passato.