Un sondaggio condotto dai ragazzi di Anti-Defamation League in collaborazione con Newzoo ha portato alla luce un problema in costante crescita quando si parla del mondo del gaming: l’aumento esponenziale di casi di razzismo e molestie di vario giocare nelle partite multiplayer online. Sono stati 2200 i giocatori statunitensi intervistati, di 45 anni di età massima, quasi 550 dei quali tra i 13 e i 17 anni.
L’83% degli adulti ha dichiarato di essere stato molestato mentre giocava online negli ultimi sei mesi, contro il 60% degli adolescenti. La forma più comune di molestia basata sull’identità è stata rivolta alle donne. Ingiurie di questo tipo sono passate dal 41% dell’anno scorso al 49% di quest’anno. Impennata anche per giocatori di colore (42% quest’anno rispetto al 31% dell’anno scorso) e giocatori asiatici (38%, rispetto al 26%). Questi dati si sono verificati nonostante il 37% delle persone appartenenti a minoranze affermi di nascondere sempre la propria identità quando gioca online. Un altro 37% afferma di farlo a volte.
Per quanto riguarda i giochi che hanno causato la maggior parte dei problemi, Valorant e Dota 2 sono in cima alla lista per il secondo anno consecutivo, con rispettivamente il 79% e il 78% dei giocatori che hanno segnalato molestie nel gioco. Minecraft è stato il gioco con la minore percentuale di casi di questo tipo, con il 46%. Rocket League ha fatto passi da gigante nel far scendere la percentuale di giocatori che hanno subito molestie. Il dato è infatti passato dal 76% dell’anno scorso al 59% di quest’anno.
Anche la percentuale di giocatori che ha riferito di aver smesso di giocare a determinati giochi a causa di comportamenti dirompenti è aumentata per il secondo anno consecutivo, giunta fino al 27% rispetto al 22% dell’anno scorso. Valorant e Call of Duty sono i giochi che hanno allontanato il maggior numero di persone. Il 42% dei giocatori di ogni gioco afferma di essere diventato più attento o di aver smesso di giocare del tutto a causa del comportamento che avevano sperimentato nelle loro esperienze multiplayer.