5 film da vedere su Netflix | Settembre 2021 [LISTA]
Consigli cinefili per affrontare la fine dell'estate
Sbarcata su Netflix anche l’ultima fatica di David Fincher, Mank. Estremamente atteso all’uscita in sala e molto chiacchierato, sia prima che dopo, il film è un sincero e appassionato (e appassionante) omaggio alla Hollywood d’oro.
Seguendo le orme del suo protagonista, Herman J. Mankiewicz (interpretato da un sempre eccellente Gary Oldman), siamo catapultati nella storia dietro una delle pietre miliari della storia del cinema: Quarto Potere.
Fincher tesse un canto d’amore per il cinema classico della Hollywood d’oro appropriandosi degli stilemi e riesce ad elaborare una profonda riflessione su e per il Cinema.
In Mank il cinema parla di se stesso, dei suoi meccanismi e processi, delle sue strutture e persino dei legami di potere; fornendo una lucida immagine della sua trasformazione.
Lo fa riprendendo uno dei momenti più significativi: quando Mankiewicz e Welles sconvolgono con il loro capolavoro immortale l’intera industria cinematografica fin alle basi, e il modo di fare e raccontare cinema.
Martin Eden – Pietro Marcello (2019)
Martin Eden è uno di quei film che fanno capire che il cinema italiano non è morto, anzi è più vivo che mai. Pietro Marcello, avvalendosi del talento straordinario di Luca Marinelli, crea una delle opere migliori della recente storia del cinema, e riconosciuta come tale.
Il registra traporta il capolavoro di Jack London in un contesto completamente nuovo, ma perfetto per la traiettoria del film, la Napoli degli anni ’50. Scenario perfetto per dare vita ad un marinaio illetterato che incontra l’amore e la cultura, legandoli indissolubilmente alla propria vita.
Marcello utilizza un linguaggio estremamente interessante, giocando come su una tela crea un film estremamente suggestivo ed evocativo dal punto di vista estetico. Sogni, ricordi e racconti si susseguono in immagini che arricchiscono un film che fa dello stile registico un suo punto di forza assoluto.
Pietro Marcello riesce ad imporre una sua orma autoriale al film con originalità , offrendone una sua visione interessante, grazie anche ad uno dei migliori attori sulla scena. Peccato che non abbia avuto il coraggio di sostenere le sue idee fino alla fine, finendo per indebolire il racconto verso la fine per cercare un compromesso.
Il filo nascosto – Paul Thomas Anderson (2017)
Paul Thomas Anderson è uno dei registi più talentuosi, viscerali ed incisivi della sua generazione e concludiamo questa rubrica dei 5 film da vedere su Netflix con Il filo nascosto, una pellicola dotata di un fascino disarmante.
Uno dei tratti risaltano subito, all’orecchio, è la presenza quasi costante della colonna sonora, capace di catturare la percezione di chi guarda e ascolta, trascinandoti in un mondo fantastico.
In Il filo nascosto il cinema di Anderson si fa ancora più elegante e ricercato, utilizzando la cinepresa per creare movimenti in perfetta simmetria con il contesto narrativo messo in scena.
Reynolds Woodcock è un rinomato stilista inglese, affermatosi nell’industria della moda nella Londra degli anni ’50, per il racconto è propriamente funzionale ai fini espressivi. Al pari di altri personaggi andersoniani, una personalità dominante e istrionica, manipolatrice che finisce per attirare su di sé fascino misto a disprezzo.
Il film permette ad Anderson di compiere un’operazione di riflessione nuova sul mezzo cinematografico, le sue prerogative e le sue potenzialità portando lo spettatore a fare la medesima riflessione attraverso una regia sublime.