Lana Wachowski, regista di Matrix Ressurections (qui il trailer) è stata ospite del Festival Internazionale della Letteratura di Berlino. Per l’occasione ha parlato ovviamente del suo ultimo progetto, rivelando i motivi che l’hanno portata a resuscitare Neo e Trinity.
Mio padre è morto, dopo poco è morto anche un mio amico e subito dopo mia madre – ha spiegato. Non sapevo davvero come elaborare quel tipo di dolore. Non l’avevo sperimentato così da vicino. Sai che le loro vite stanno per finire, eppure è stato davvero difficile. Il mio cervello è sempre intervenuto con l’immaginazione per aiutarmi e una notte stavo piangendo, non riuscivo a dormire, e il mio cervello ha fatto esplodere tutta questa storia.
Non potevo avere indietro mia madre e mio padre, ma all’improvviso ho avuto Neo e Trinity, probabilmente i due personaggi più importanti della mia vita. È stato immediatamente confortante avere di nuovo in vita questi due personaggi, e in un modo semplicissimo anche. Puoi guardare a questa cosa e pensare: “Ok, queste due persone sono morte e ok, riportarle in vita non mi fa stare bene”. Ma lo fa. È semplice, è quello che fa l’arte ed è quello che fanno le storie: ci confortano
Andando avanti con l’intervista, la regista ha spiegato anche i motivi per i quali sua sorella Lilly non ha preso parte alla regia di questo Matrix Resurrections.
Le ho chiesto voleva partecipare, ma lei ha deciso elaborare il dolore in un altro modo. Stava frequentando una scuola d’arte, stava intraprendendo un percorso diverso e non voleva camminare sulla mia stessa strada per superare quel momento. Ma poi tutto si è evoluto, ho raccontato a mia moglie la storia e mi ha detto “Devi assolutamente farlo”. Devo dire che all’inizio ho pensato “Matrix… non posso tornare alla saga”. Poi ne ho parlato anche con i miei amici e mi hanno dato la base di quel processo decisionale che mi ha portato a dire “Va bene, facciamolo”. Loro sono la vera ragione del ritorno alla saga.
Cosa ne pensate?