Le 10 canzoni da conoscere se volete iniziare ad ascoltare jazz
La musica jazz copre ormai un centinaio di anni di storia, se non di più. Tanti differenti generi, stili ed evoluzioni, un’infinità di artisti leggendari, album mitici e composizioni acclamate da pubblico e critica. La domanda: da dove iniziare? Se siete neofiti, potrebbe essere facile spaventarsi di fronte all’enormità di questo macro-genere e di tutto ciò che ha avuto da offrire nelle decadi.
Partiamo, quindi, da una lista molto semplice: quella delle dieci composizioni jazz più famose in assoluto, o giù di lì. Sì perché è vero che se da una parte il jazz è un genere da “intenditori”, è pur vero che molti brani hanno oltrepassato ogni confine, ottenendo successo presso il pubblico più ampio in virtù delle proprie qualità e capacità di trascinare e coinvolgere.
Eccole, quindi, le dieci “canzoni” (improprio parlare di canzoni, dato che molte di esse sono anche belle lunghe) jazz che tutti dovreste conoscere, e che probabilmente conoscerete già. Non occorre infatti essere esperti musicofili per avere presente i seguenti brani. Per chi volesse già approfondire oltre ci sono anche le nostre liste dei 10 migliori album jazz e 10 migliori album fusion.
10. Weather Report – Birdland, 1977
Riconoscibile fin dalle prime note, questa mitica composizione firmata da Joe Zawinul si fa notare per una delle migliori performance di basso del leggendario Jaco Pastorius. Stiamo parlando naturalmente dei Weather Report, la più importante band dell’area fusion. Birdland, dedicata al mito del bepop Charlie Parker (“Bird”), è di certo la più famosa canzone del genere.
9. Cab Calloway – Minnie the Moocher, 1931
Molti se la ricorderanno per la performance del celebre Calloway nel film The Blues Brothers, ma la famosa Minnie the Moocher risulterà familiare a chiunque anche senza averlo visto. Famosa per il carisma del cantante, espresso nella famosa tenica dello scat, e per l’atmosfera suadente e “sexy”, la canzone parla in realtà di una cocainomane.
8. Lee Morgan – The Sidewinder, 1964
Se questa composizione di Lee Morgan vi risulterà subito familiare, non è un caso. Non tanto perché sia famosa questa versione originale, quanto perchè la medesima, con il riconoscibilissimo pattern in ritmo sincopato, è stata ripresa in tutte le salse e in tutti contesti, anche con accordi e melodie cambiati. Quella che sentite qui rimane, comunque, l’unica e classica The Sidewinder.
7. Quincy Jones – Soul Bossa Nova, 1962
L’esplosiva personalità di Quincy Jones (poi famoso come produttore di Michael Jackson) si ritrova tutta in questa ingombrante ed esagitata composizione jazz/pop di inizio anni ’60. Rigonfia dell’influenza del coevo genere brasiliano bossa nova, in voga proprio allora, la canzone è immediatamente memorabile grazie ad una melodia di fiati semplice e ritmata.
6. Herbie Hancock – Chameleon, 1973
Un altro dei più celebri brani jazz/fusion, che qui si rifà però più al funk inizio anni ’70. Herbie Hancock, proveniente dal post-bop e dalla scuola di Miles Davis, s’inventa un riff di basso leggendario e vi imposta sopra una mini-epopea jazz funk vissuta assieme al suo gruppo, gli Head Hunters, per quindici epici minuti. Basta ascoltarla e dice tutto quello che c’è da dire.
5. George Gershwin – Rhapsody in Blue, 1924
Una delle più importanti composizioni del ‘900, punto. Qui sentiamo il genio di George Gershwin che, dalla sua formazione classica, arriva a contaminare le forme della musica orchestrale con gli spasmi del nascente jazz che ancora si sentono specialmente in strada. Il risultato: la legittimazione del jazz presso gli ambienti “alti” della musica, e perciò la sua conseguente completa emancipazione.
4. Duke Ellington – Take the A Train, 1941
La cosa che più sorprende nell’ascoltare questo brano potente e dagli accenti inaspettatamente audaci sta nel pensare che si tratta solo della punta dell’iceberg nella produzione raffinata e sempre fantasiosa di Duke Ellington, uno dei giganti del jazz. Di lui, c’è una inter discografia da esplorare, e che non delude quasi mai. Dategli una chance, subito.
3. Glenn Miller – In the Mood, 1939
Sì, è proprio quella. Sappiamo che l’avete riconosciuta subito, come forse altre delle composizioni qui sopra, anche se magari non ne sapevate il titolo. In the Mood è uno dei simboli dell’era swing e delle big band, era nella quale Glenn Miller era una leggenda. Dalla sua prematura morte, durante la Seconda Guerra Mondiale, il mondo della musica non si è mai ripreso.
2. Dave Brubeck Quartet – Take Five, 1959
La cosa che fa specie di questa composizione e del suo celebre pattern di sassofono suonato da Paul Desmond è sapere che inizialmente era stata scritta solo come accompagnamento per un assolo di batteria di Joe Morello (che infatti c’è, ad un certo punto della canzone). Naturalmente, non è quella la parte che tutti ricordiamo. E meno male.
1. Benny Goodman – Sing Sing Sing, 1937
Di tutto s’è detto del leggendario concerto alla Carnegie Hall del 16 gennaio 1938. Pare che la musica fosse così intesa e folle che i pubblico finì con l’impazzire, declinando nel delirio totale nel momento in cui questa composizione, energia jazz allo stato puro, venne suonata da Benny Goodman e la sua orchestra. Non c’è niente da dire: è sufficiente ascoltare anche solo la versione in studio, per capire.