Fa discutere una denuncia effettuata a New York il 13 agosto scorso, venerdì contro Bob Dylan. L’accusa: abuso sessuale, ai danni di una ragazzina di 12 anni (che aveva questa età all’epoca dei fatti) avvenuto nel 1965.
Secondo l’accusa Dylan, che all’epoca aveva 23 o 24 anni ma era già molto famoso (anzi, al picco della sua carriera e del suo successo), avrebbe sfruttato “il suo status da musicista” per circuire J.C.. Questo per “ottenere la sua fiducia” e “avere controllo su di lei” come parte di un “piano” per molestarla e abusare della ragazzina.
Si sostiene anche che Dylan avrebbe somministrato alla dodicenne alcol e droghe e che ella avrebbe riportato, come conseguenza dell’abuso menzionato, danni “fisici e psicologici” che la tormenterebbero ancora oggi.
Dylan, per voce di un suo “rappresentante”, ha respinto l’attacco. “Il reclamo [vecchio] di 65 anni è non vero e [la posizione del cantante] sarà vigorosamente difesa“, riporta Spin. La linea di difesa, per ora, sembra vertere proprio sulla gran quantità di tempo trascorso. Di certo, la polemica non si spegnerà qui.