Lo scorso 11 agosto è ricorso l’anniversario della morte di Robin Williams che si tolse la vita nello stesso giorno del 2014. Negli ultimi giorni il web è stato invaso da milioni di post in ricordo del grande attore. Tra questi, uno dei più toccanti, è stato quello che ha scritto su Twitter suo figlio Zak.
Papà, oggi sette anni che sei morto – scrive Zachary Williams. La gioia e l’ispirazione che hai portato nel mondo continua nella tua eredità e nella tua famiglia, amici e fan che hai tanto amato. Hai vissuto per portare risate e per aiutare gli altri. Oggi celebrerò la tua memoria. Ti amerò per sempre.
Lo stesso Zachary, fondatore di un’organizzazione per la lotta alle malattie mentali, la PYM, attraverso un’intervista su People, aveva raccontato di come gran parte della frustrazione che portò l’attore di Jumanji al suicidio provenne da una diagnosi errata. L’attore infatti soffriva di demenza da corpi di Lewy, scambiato purtroppo per morbo di Parkinson.
Quello che ho visto è stata frustrazione – aveva spiegato Zachary Williams. Quello che stava attraversando non corrispondeva a quello che sperimentano molti malati di Parkinson. Quindi, penso che sia stato difficile per lui. C’era un problema di concentrazione che lo frustrava, c’erano problemi associati a come si sentiva e anche da una prospettiva neurologica non si sentiva bene. Era molto a disagio.
Questi farmaci non sono uno scherzo. Sono anche molto duri per la mente e il corpo. La malattia gli ha creato enormi problemi nel suo mestiere, ovviamente. Non potevo fare a meno di provare empatia. Non potevo fare a meno di sentirmi frustrato per lui. Può essere davvero isolante anche quando sei con la famiglia e i tuoi cari.
Una cosa è certa. L’eredità di Robin Williams vivrà per sempre in tutti coloro ai quali ha strappato almeno una risata. Riposa in pace.