Caparezza – Fuori dal Tunnel: spiegazione e significato del testo [VIDEO]

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“Mi piace il cinema e parecchio per questo mi chiamano vecchio
È da giovani spumarsi e laccarsi davanti allo specchio?
Sono vecchio, punto, e prendo spunto dal tuo unto ciuffo
Mi sento stretto come quando inchiappetto un puffo
(Oooh, io odio Caparezza)”

Come in un’altra canzone dell’album, Limiti, Capa asserisce di preferire passatempi “da vecchi”, come il cinema. Non si ritiene vanitoso, se non per quanto riguarda la sua famosa capiglitura. Il riferimento a Puffo Brontolone, e ad un rapporto che a quanto pare intrattiene con lui, cade un po’ volgare e qui fuori luogo.

“Sbuffo pensando a serate tipo del tipo: ‘Che facciamo?’
Io ho una Tipo di seconda mano
Che mi fa da pub, da disco e da divano
Sono qua, come un allodola questo è il mio ramo”

Oltre a non essere un fan particolare delle serate folli, Capa fa intendere di essere anche… non ricco. Una Fiat Tipo accoglie varie delle sue attività, alla faccia di chi gira con i macchinoni lucidi per fare figuroni fuori dai locali.

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“Io, immune al pattume della TV di costume
In volo senza piume in un volume di fumetti sotto il lume
Non c’è paragone, basta una birra in fermentazione
E la tipa in fibrillazione per la nuova posizione”

Anche la TV, condannata da Capa in un altro brano ancora, L’Età del Figurante, è da evitarsi come svago. Meglio i fumetti. Poi, ovviamente non si disdegnano l’amore e il sesso, qui concepiti, come ne La Legge dell’Ortica, come puro atto fisico e, se vogliamo, “distrazione” per eccellenza.

“M’attizza la zizza piena, mi delizia la tizia oscena
Ho fame, no problema se mi sfizia la pizza a cena
Serate a tema ben accette, salame a fette spesse
VHS e se non bastasse su le casse”

Insomma, Caparezza intende spiegare come anche una serata a casa, con divertimenti più tradizionali e meno eclatanti, possa portare il divertimento cercato. Una cassetta (un film), una pizza per cena, o un po’ di buona musica.

“Gli incontri, gli scontri, lo scambio di opinioni
Persone che son fatte di nomi e cognomi
Venghino signori, che qui c’è il vino buono
Le pagine del libro e le melodie del suono
Si vive di ricordi, signori, e di giochi
Di abbracci sinceri, di baci e di fuochi
Di tutti i momenti, tristi e divertenti
E non di momenti tristemente divertenti”

Nell’ultima parte del brano, Caparezza lascia emergere il suo lato più poetico e rende chiaro il messaggio della canzone. Un messaggio bellissimo e da tenere sempre presente: “Si vive di tutti i momenti, tristi e divertenti, e non di momenti tristemente divertenti”.

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