The Suicide Squad – Missione suicida: James Gunn non delude! [RECENSIONE]
Harley Quinn e la banda di super-reietti sono tornati! Dal 5 Agosto al cinema arriva finalmente l'attesissimo sequel firmato James Gunn: The Suicide Squad - Missione suicida. Ecco la nostra recensione in anteprima.
Solo un uomo poteva redimere la Suicide Squad dal disastroso flop del 2016, e quell’uomo è James Gunn, acclamato regista de I Guardiani della Galassia. Arriva così The Suicide Squad – Missione suicida, al cinema da questo 5 Agosto (e in anteprima il 2 Agosto nelle sale The Space d’Italia).
Tecnicamente si tratta di un sequel, ma in pratica l’operazione svolta da James Gunn è quella di un vero e proprio reboot, un autentico processo di rifondazione del mito, che regala uno dei migliori cinecomic mai prodotti nell’ambito del DC Extended Universe, come nel Marvel Cinematic Universe.
Nel 2016 Suicide Squad di David Ayer, per altro disconosciuto dal suo stesso autore, si afferma come uno dei cinecomic più blastati della Storia. Per qualcuno si tratta di un’opera tanto orribile che travalica il confine col sublime. Per i più, semplicemente di un film mal scritto, mal girato e peggio montato.
Come speravamo, il prode James Gunn ha scelto di azzerare quell’esperienza, partendo proprio dai personaggi più imbarazzanti: su tutti il villain-buonista Will Smith e la sua costante celebrazione dell’amore paterno.
Entrano così fieramente in scena una sequela di weirdo, una banda di stramboidi, cui finalmente viene concesso di agire per quello che sono, ovvero autentici villain. E se pure questi reietti possiedono gli skill più assurdi, la squadra resta composta solo e rigorosamente da folli sbandati, gente che non ha più nulla da perdere.
Questa la premessa essenziale di un cinecomic esplosivo, politicamente scorretto, che ha tutto quello che mancava alla Suicide Squad: una sceneggiatura perfetta, calibrata e brillante, che preserva la natura di un racconto corale, dove ogni personaggio è perfettamente caratterizzato.
Quindi, una colonna sonora poderosa, che lavora come solida struttura per un linguaggio audiovisivo sboccato, cartoonesco, che non teme alcun genere di eccesso, compresi gli accenti tra splatter horror e comicità demenziale.
L’agente governativo Amanda Waller (Viola Davis) ha ancora bisogno della Task Force X, meglio nota come Suicide Squad. Sull’isoletta sudamericana denominata Corto Maltese è in corso un colpo di stato militare. Ma, soprattutto, sull’isola sembra si svolgano pericolosi esperimenti.
Per scongiurare l’ipotesi che un Kaiju alieno venga scatenato in una feroce campagna anti-americana, Amanda Waller ricostiruisce una nuova squadra di super-reietti tra i prigionieri del carcere di Belle Vue.
Torna così in azione Harley Quinn (Margot Robbie) e l’agente Rick Flag (Joel Kinnaman). Tra le new entry della squadra troviamo poi un duo di intrepidi combattenti, legati da un esilarante rapporto d’amore-odio: Bloodsport (Idris Elba) e Peacemaker (John Cena).
Ma ci sono anche uno squalo bianco semi-umanizzato, King Shark (nella versione originale ha la voce di Sly Stallone), una ragazza che ha il potere di governare sterminate squadre di ratti, Ratcatcher II (Daniela Melchior) e Polka-dot man (David Dastmalchian), frutto di un esperimento di laboratorio, che lo condanna a “sparare” esplosivi pallini colorati.
Aggiungete una mostruosa, gigante stella marina aliena, e avremo tutti gli elementi di un cinecomic delirante, carico di scene d’azione, ma anche attraversato da una costante, irresistibile ironia.
The suicide squad – Missione suicida: Recensione (No spoiler)
James Gunn ha fatto centro. E dopo un folgorante esordio nel 1996 con Tromeo e Juliet, leggendario cult movie prodotto dalla Troma Video, ha messo a punto un linguaggio praticamente inconfondibile, capace di tradurre anche in ambito mainstream l’attitudine di un filmaker cresciuto tra B-movie e cinematografia indipendente.
Per rifondare il mito della Suicide Squad James Gunn è partito allora dal processo di scrittura. Azzerata la classica struttura in tre atti, ma soprattutto monologhi, spiegoni e “scene madri”, struttura il film su scambi di battute rapidi, brillanti. Ma restano l’azione, il gesto, il linguaggio visivo a definire i personaggi.
E se la soundtrack mixa perfettamente temi originali e grandi classici indie, su tutti Hey dei Pixies, le venature splatter dei combattimenti e le sequenze di scontro fisico ci ricordano gloriosi cult come l’Armata delle tenebre e in generale la cinematografia del primo Sam Raimi, oltre a quei B-movie che da sempre ispirano la scrittura audiovisiva di Gunn.
Se avete amato Birds of prey – La fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, ma anche se siete rimasti scottati dal primo Suicide Squad, è ora di mettere da parte i pregiudizi. Dal 5 Agosto al cinema vi aspetta un pantagrauelico giro di giostra, per 132 minuti di divertimento assoluto.
The suicide squad – Missione suicida: Il cast
Margot Robbie: Harley Quinn
Idris Elba: Bloodsport
John Cena: Peacemaker
Joel Kinnaman: Rick Flagg
Viola Davis: Amanda Waller
Jai Courtney: Capitan Boomerang
Peter Capaldi: Thinker
David Dastmalchian: Polka-dot man
Daniela Melchior: Ratcatcher 2
Sylvester Stallone: King Shark (voce originale)
The suicide squad – Missione suicida: Trailer ufficiale italiano