5) Massimo Decimo Meridio, Il gladiatore (Ridley Scott, 2000)
Luca Ward apre il terzo millennio insieme a Russell Crowe, entrambi con un’interpretazione superba. “Al mio segnale, scatenate l’inferno” è diventata per davvero una delle frasi più citate di sempre.
Massimo Decimo Meridio, con la sua storia tragica, nella versione italiana è un comandante romano che risulta ancora più eroico con il doppiaggio di Ward. Come si dice in questi casi, la voce di Ward su Russell Crowe è la cosiddetta “quadratura del cerchio”.
Ci spostiamo brevemente dall’ambiente cinema, solo per renderci conto che Ward ormai ha l’abbonamento ai ruoli iconici. Stavolta è il turno di Corto Maltese, storico personaggio dei fumetti creato da Hugo Pratt nel 1967.
Il marinaio divenuto pirata prende velocemente posto nel cuore di un numero sempre maggiore di fan. Questo perché la sua caratterizzazione lo distanzia dall’eroe classico, mantenendolo come personaggio positivo, ma decisamente particolare. Nel 2002, una produzione italo-francese ne realizza una serie animata di 22 episodi che furono trasmessi su Rai3. E chi poteva doppiare il nostro Corto, se non una voce storica come quella di Ward?
7) Sam Fisher, Tom Clancy’s Splinter Cell (Ubisoft, 2002)
Dai film alle serie, dall’animazione ai videogiochi. Un doppiatore si trova ad affrontare un gran numero di media diversi, e Ward, con la stessa nonchalance, approda anche all’ambito videoludico. Un buon doppiaggio può rendere un gioco davvero speciale, e accade anche con la saga di Tom Clancy.
L’autore statunitense, prolifico romanziere, ha visto molti dei suoi titoli diventare videogiochi targati Ubisoft, e Ward torna ad interpretare un agente segreto. Solo che non si tratta di Bond, ma dell’altrettanto iconico Sam Fisher.
8) Sherlock Holmes, Sherlock Holmes (Guy Ritchie, 2009)
Stavamo parlando di personaggi leggendari? Rimaniamo sempre in tema, con un ruolo che non ha bisogno di presentazioni. Nemmeno nella rilettura action e quasi dissacrante di Ritchie. Il detective più famoso della letteratura qui è rivestito da Robert Downey Jr., che ne fa un investigatore scaltro, certo, ma altrettanto… Problematico.
Qui ci permettiamo di portare alla vostra attenzione non solo la performance pazzesca di Ward nella velocità delle battute, ma anche i dialoghi con Niseem Onorato, bravissima voce italiana del bravissimo Jude Law.
9) Smaug, Lo hobbit: la desolazione di Smaug (Peter Jackson, 2013)
Anche le saghe più sfortunate hanno i loro lati positivi – e la trilogia de Lo hobbit ne ha tanti. Tra questi, c’è il drago Smaug. Non analizzeremo la resa tecnica e visiva del drago, ma ci concentreremo sulla sua scrittura. Perché da quel punto di vista, Smaug è davvero fantastico.
L’acerrimo nemico dei nani di Erebor è interpretato in originale da uno statuario Benedict Cumberbatch, che in questo caso ne cura anche i movimenti con la motion-capture. Un tale lavoro di cesello necessitava per forza di una voce che potesse reggere il confronto.
Cumberbatch fatica a trovare un doppiatore italiano che riesca ad incollare bene sul suo timbro particolarissimo, ma in questo caso Ward rende piena giustizia all’opera originale.
10) Wilson Fisk, Daredevil (Drew Goddard, 2015)
Una delle migliori produzioni Netflix. Una delle serie con la scrittura migliore degli ultimi anni. Un gioiello televisivo punito dalle poche visualizzazioni sulla piattaforma. C’è chi ora spera in un recupero del protagonista (e non solo) da parte del Marvel Cinematic Universe, ma si brancola ancora nel buio.
Sta di fatto che il Matt Murdock di Charlie Cox è forse la migliore trasposizione di Daredevil, avvalendosi di una sceneggiatura coesa, un’ottima regia e un cast incredibile. Cox rischia paurosamente di essere messo in ombra nella prima stagione dal titanico Vincent d’Onofrio, che qui diventa quasi spaventoso sia per presenza fisica che per quella scenica.
Curiosa la scelta di farlo doppiare da Luca Ward, ma il risultato è una scommessa vinta su tutta la linea.