Cuphead è un videogioco run ‘n’ gun pubblicato nel 2017. I fratelli Moldenhauer, nello sviluppo del titolo, hanno messo tutto il cuore e tutta la passione possibile affinché il prodotto sia il più meraviglioso possibile. Cuphead si ispira in tutto e per tutto ai cartoni animati degli anni Trenta, e propone su schermo uno stile grafico che è una gioia per gli occhi. Sembra quindi un prodotto di intrattenimento per bambini e facile da approcciare. In realtà si tratta di una lunghissima boss rush (e alcuni livelli platform), uno più difficile dell’altro.
Tra i più difficili, vi è sicuramente Il Re Dado, il penultimo villain del titolo. Una boss fight nella boss fight. Una matrioska estenuante e faticosa. Un dado che ruota su sé stesso. Un lungo percorso costituito da 8 mini boss che sceglierete voi a seconda del tempismo e della vostra capacità nel colpire il suddetto oggetto. Tre punti in cui sarete “salvi”. Un “ricomincia da capo” subito prima della casella che vi porterà allo scontro finale con il cattivone. L’ideale è imparare i pattern dei mini boss più facili così da risparmiare le vite in vista dell’ultima battaglia. Uno dei boss più geniali ma al tempo stesso maledetti di tutto Cuphead
4) Isshin il Maestro, Sekiro
Di questo feroce shinobi avevamo già parlato nella classifica dei migliori boss di Sekiro (qui per vederla). Se in quella sede ci eravamo occupati principalmente della bellezza dell’arena e del combattimento in sè per sè, oggi invece ci concentreremo sul primo dettaglio che salta all’occhio non appena si inizia ad affrontarlo: Isshin è tremendamente difficile.
4 fasi diverse, con armi, abilità e strategie peculiari. Un’intelligenza artificiale davvero di livello clamoroso con la quale dovremo fare i conti anche solo per trovare il tempo per curarsi o pensare ad una strategia efficace. Sekiro brilla sicuramente per difficoltà; è un gioco complesso nel quale dovremo sudarci ogni singolo combattimento di rilievo. Non poteva che concludersi con un’epica sfida contro il guerriero più completo, scaltro e capace dell’intera campagna.
Il senso di soddisfazione provato a sconfiggere Isshin dopo essere riuscito a completare una battaglia parando i suoi attacchi e restituendo al mittente anche i fulmini non ha davvero prezzo, provare per credere.
3) Yellow Devil – Mega Man
A cura di Andrea Baiocco
Mega Man è stato il primo titolo dell’omonima saga. Fa il suo debutto su NES nel 1987 ed è considerato uno dei prodotti più importanti di Capcom. Dal giorno del suo esordio, la serie può contare su oltre trenta milioni di copie vendute. Vista l’importanza nel panorama videoludico del franchise, abbiamo scelto uno dei suoi boss tra i più difficili e significativi: Yellow Devil.
Yellow Devil è un robot gigante creato dal Dottore Albert W. Wily. Una delle peculiarità di questo boss è la capacità di smantellarsi in 19 parti e poi riassemblarsi dall’altra parte dello schermo. Difficile quindi gestire il suo pattern d’attacco, che richiede una precisione chirurgica nei salti per superare i suoi colpi.
Sarà proprio quando si sarà spostato dall’altra parte del nostro monitor che libererà il suo punto debole: l’occhio rosso. In questo preciso istante avremo la chance di colpirlo fino a metterlo ko definitivamente.
2) Splendore Assoluto – Hollow Knight
Hollow Knight è un titolo del 2017 sviluppato da Team Cherry. Un action – adventure in 2D eccezionale e uno dei migliori metroidvania in circolazione. Una veste grafica unica ed evocativa, un lungo viaggio misterioso e oscuro dall’elevatissima difficoltà.
Le sue componenti platform infatti, sono un perfetto esempio di trial & error infinito, ma anche le sue boss fights non sono da meno. Tra tutte le ardue battaglie, quella più difficile è sicuramente contro lo Splendore Assoluto, il boss finale segreto di Hollow Knight.
Questo scontro consta di quattro fasi dove dovremo memorizzare i pattern di ben otto attacchi diversi. In tutto ciò, il tempismo e la prontezza di riflessi del giocatore giocheranno un ruolo fondamentale nello scacchiere tattico della partita.
Insomma, se volete completare in tutto e per tutto il titolo di Team Cherry dovrete fare i conti con questa, spettacolare, forma perfetta dello Splendore. Ma, prima di arrivare a questo temibile avversario bisognerà arrivare alla fine del Pantheon di Nidosacro, una lunghissima Boss Rush durante la quale bisognerà affrontare una versione potenziata dei nemici affrontati fino a quel momento, nelle loro versioni Ascese. Il tutto dopo aver superato anche una sezione di platform ai limiti della fattibilità. Non so, altro?
1) Midir, il Divoratore dell’Oscurità, Dark Souls III
Addentrandoci nel mondo di Dark Souls avremmo potuto scegliere decine di Boss e probabilmente avremmo sempre trovato un nemico ai limiti della fattibilità. Tuttavia, volendo scegliere un unico rappresentante che incarnasse la frustrazione per la sconfitta che permea tutto il franchise, abbiamo optato per Midir.
Drago posto alla fine del DLC della Città ad Anelli, Midir è uno di quei nemici contro il quale vi troverete a guardarvi intorno e a chiedervi se sia davvero possibile farcela o se serva completare qualche quest prima di affrontarlo.
Enorme, con attacchi poderosi sia a corto raggio che sulla lunga distanza. Raggi laser che colpiscono ad un’ampiezza sconsiderata, ondata di fuoco. Il tutto con un output di danni ai limiti dell’imbarazzante in grado di uccidere con singolo colpo quasi qualsiasi non morto abbia la sfortuna di capitargli a tiro.
Come se non bastasse, Midir ha anche una quantità spropositata di vita e dunque oltre a dover giocare praticamente senza essere colpiti, bisognerà tenere l’attenzione altissima per svariati minuti. L’ultima fase nella quale il Drago sblocca nuovi devastanti attacchi, vi farà davvero rimpiangere i tempi nei quali il problema più grosso da affrontare era un Re e la sua cavalcatura alata sputafiamme. Primo posto meritatissimo.
Che ne pensate? Siete d’accordo con questa nostra classifica?