I 10 migliori personaggi femminili della storia dei videogiochi [LISTA]

personaggi femminili
Condividi l'articolo

Ecco quelle che per noi sono alcune tra le figure del gentil sesso più significative nel mondo videoludico: i migliori personaggi femminili, nella nostra lista

I personaggi femminili nei videogiochi non sono molti rispetto a quelli maschili, come sappiamo. Ancor meno le ritroviamo quando si parla di protagoniste, ragazze e donne non relegate a ruoli secondari o (ugh!) d’accompagnamento; solo fiamme d’amore per l’eroe o, peggio ancora, elementi “d’arredo”.

Eppure, lentamente ma con caparbietà, un numero sempre maggiore di eroine si sono fatte strada, negli ultimi tre decenni, nel mondo videoudico conquistando posizioni sempre più importanti. Passati i tempi della principessa Peach e della principessa Zelda, le belle da salvare, passive e incapaci senza l’eroico intervento maschile.

No, i personaggi femminili degli anni più recenti sono figure attive, protagoniste della propria storia. Donne entusiaste, libere di mettersi in gioco e di decidere “il gioco” vero e proprio. Dagli anni ’80 fino ad oggi, ecco quali sono per noi i dieci nomi da fare quando parliamo della componente “rosa” del medium videogioco.

10. Chell (Portal)

C’è un motivo specifico per il quale Chell, tra tutti i soggetti nei laboratori Aperture, viene scelta per affrontare la spietata I.A. (anch’essa “donna”) GLaDOS. Non è perché è coraggiosa, o perché è capace, o perché è intelligente. E no, non è nemmeno perché è donna, o bella, avvenente o seducente. Il motivo: è tenace, testarda, incrollabile.

Tenacia è il termine da usare quando si parla della silenziosa (muta?) protagonista dei due giochi della piccola grande saga di Portal. Un contrasto importante con la sua nemesi, GLaDOS, che invece non fa altro che parlare (e cercare di ucciderla). Chell, a testa bassa, affronta ogni ostacolo, supera ogni difficoltà e marcia dritta verso il proprio obiettivo.

Una smentita dello stereotipo del “sesso debole” nei fatti e in ogni azione, insomma. Di debole Chell non ha proprio nulla e ciò che esprime, nel sottoporsi agli spietati test sul suo cammino, unico essere organico in un mondo di macchine, è proprio una pur disperata ma sempre ferrea umanità.

9. Yuna (Final Fantasy X)

Protagonista femminile di Final Fantasy X e figura centrale del capitolo X-2, Yuna è uno de personaggi più complessi che si possano trovare nell’apprezzata saga di casa Square. Gentile e leale, intimamente legata al suo ruolo di invocatrice nel primo gioco, sportiva, estroversa ed energica nel secondo.

Col proseguire della sua crescita interiore, Yuna diventa anche molto più severa ed intimidatoria rispetto al suo punto di partenza sebbene sviluppi la sinistra tendenza a cacciarsi nei guai. Yuna nel tempo impara a pensare con la propria testa e a combattere per sè stessa, pur mantenendo l’originale incapacità di dire di no a qualcuno se si trova in difficoltà, cosa per cui i suoi compagni la prendono spesso in giro.

Potendo scegliere solamente un personaggio della saga di Final Fantasy, avremmo potuto optare per Rinoa dell’ottavo capitolo o Terra del sesto. Tuttavia la grande crescita ed evoluzione del personaggio di Yuna che diviene il protagonista del primo seguito di un capitolo della saga, non poteva che farci propendere per inserirla in questa classifica.

A cura di Matteo Furina

8. Chun-Li (Street Fighter)

Avremmo potuto scegliere un qualsiasi personaggio femminile tratto da un picchiaduro. Da Nina Williams a Mileena; tuttavia nessuna avrebbe mai potuto contrastare l’iconicità di Chun-Li. Autentico pilastro della saga di Street Fighter, questa lottatrice cinese arruolata nell’Interpol, lotta tutta la vita per affrontare il temibile Bison, che ha ucciso suo padre mentre lei indagava sul sindacato criminale di Bison, Shadaloo.

Dal punto di vista del gameplay, Chun-Li possiede uno degli attacchi più iconici dell’intera saga. Trattasi del Hyakuretsukyaku, nota anche come Lightning Legs o Lightning Kick. È il suo attacco più celebre, col quale, restando salda su una gamba, colpisce ripetutamente gli avversari muovendo l’altra gamba in aria ad alta velocità. L’urlo della lottatrice mentre esegue questa tecnica è senza dubbio uno degli elementi più riconoscibili dell’intera saga.

LEGGI ANCHE:  Horizon Forbidden West, ecco il primo gameplay inedito [VIDEO]

Dopo essere apparsa nel film Street Fighter – Sfida Finale (qui la nostra analisi), la lottatrice cinese è stata protagonista anche di uni spin off a lei dedicato, Street Fighter: The Legend of Chun-Li nel quale il suo ruolo era interpretato da Kristin Kreuk. Assolutamente leggendaria.

A cura di Matteo Furina

7. Aloy (Horizon: Zero Dawn)

Aloy è una delle più recenti icone del mondo femminile nell’universo videoludico. Di lei è stato detto che è un simbolo “femminista”, e forse in molte delle sue vicende lo dimostra. Ma è vero anche il contrario, in un senso specifico: con Aloy, si evita ogni tipo di sessualizzazione e di caratterizzazione sensuale.

Di più: nonostante venga coinvolta in infinite vicissitudini con parecchie persone, per lei non c’è mai, in Horizon: Zero Dawn, una “romance”. Né con maschi, né con femmine, né altro. Aloy è una persona che si definisce in base a quello che fa, non in base a quali sono i suoi rapporti con gli altri.

E ciò che più la contraddistingue, nell’esplorare il mondo post-apocalittico di Horizon e come “erede” della dottoressa Elizabeth Sobeck, è un tratto particolare: la curiosità. L’infinità curiosità che la porta a scoprire ed interpretare il suo mondo in un modo tutto suo, ma anche a riscriverlo e a rileggerlo dall’alto di capacità non comuni. Una definizione da dizionario del termine “speciale”.

6. Bayonetta (Bayonetta)

Bayonetta, protagonista dei due capitoli omonimi, è senza ombra di dubbio una delle antieroine più amate della storia del gaming. Nata con il nome di Cereza e apparsa per la prima volta nel 2009, questa Strega di Umbra non si fa alcun problema a risultare sensuale e provocante, forte della sua clamorosa capacità nel combattimento.

L’intero character design di Bayonetta gira infatti intorno al concetto di poter essere estramamente sessualizzata ma senza perdere la sua aurea di letale guerriera. Esperta di combattimento in mischia, nell’utilizzo delle armi da fuoco e ovviamente della magia, la strega è sarcastica, menefreghista e sbruffona.

Tutte queste caratteristiche la rendono antipatica ma affascinante in un modo talmente tanto strabordante da divenire iconica e amatissima. Un po’ come il Dante di Devil May Cry, uno dei personaggi più apprezzati di sempre.

A cura di Matteo Furina

5. 2B (Nier: Automata)

2B è l’unico personaggio non umano di questa classifica, tuttavia è quella che, una volta terminata una delle tante run su Nier Automata risuleterà forse essere quella con più umanità. Androide arruolato per il gruppo YoRHa all’apparenza appare fredda e distaccata, convinta del fatto che essendo per l’appunto un essere artificiale non deve provare sentimenti.

Tuttavia con il proseguire dell’avventura si scopriranno invece diversi retroscena riguardanti il suo passato che ci faranno i capire i motivi di questo suo carattere così difficile e scontroso. Un gioco nel quale verrà affrontata sotto tutti i punti di vista l’annosa questione del dove termina la macchina e dove inizia la coscienza che rende anche i cyborg “umani” e che, attraverso l’evoluzione di 2B ci farà compiere complesse domande sull’esistenza e sulla vita stessa.

Un personaggio davvero costruito in maniera eccelsa, scritto magistralmente e che risulta essere, senza ombra di dubbio, il punto di forza assoluto di un gioco amatissimo.

A cura di Matteo Furina

4. Samus (Metroid)

Chi si cela sotto quella ingombrante tuta spaziale? Lo sappiamo bene e del resto lo vediamo, nelle circostanze più tragiche, quando i mostri alieni la massacrano: è Samus Aran, una delle prime vere eroine tra i personaggi femminili dei videogiochi. Protagonista della saga di Metroid fin dal 1986, in una lista come questa è immancabile.

LEGGI ANCHE:  Horizon: 10 attrici che potrebbero dare il volto ad Aloy [FOTO]

La famosa Power Suit che indossa sempre (e con la quale viene più spesso rappresentata) le consente di superare fin dall’inizio i cliché legati al suo genere. Difatti, niente nel suo modo di agire lascia supporre che si tratti di una donna, perché nell’immaginario fiction e specialmente sci-fi, combattimenti e sparatorie spaziali sono sempre affidati a maschi nerboruti.

Fa eccezione, ovviamente, Ellen Ripley, sulla quale il personaggio per forza si basa. Se è vero che da una parte nulla nelle sue azioni rechi necessariamente un’impronta di appartenenza di genere, è anche vero che il tema della maternità emerge a più riprese e, come con Ripley, la costringe tra fermezza di intenti e cedevolezza sentimentale. Umana, in fondo.

3. Ellie (The Last of Us)

È stato detto che nessuno, tra i personaggi dei videogiochi (maschili o femminili, pure), abbia mai dovuto patire quel che patisce Ellie nel corso degli eventi che la vedono protagonista tra The Last of Us e il seguito. Forse è vero, ma questa è solo una parte dei motivi che la rendono importante.

Come personaggio calato all’interno di un mondo post-apocalittico, Ellie deve suo malgrado affrontare un’evoluzione unica, che la vede dismettere presto i panni della bambina per diventare, suo malgrado, adulta a suon di traumi e sofferenza. Questo, però, non manca di far ritrovare in lei tutte le linee dei meccanismi di trama coming-of-age.

Anzi, è lei uno dei personaggi che meglio vediamo evolversi, da vicino e in tempo reale, con lo svolgimento delle vicende dei due giochi. Dalla formazione di un carattere inossidabile alla scoperta della propria sessualità, Ellie diventa donna davanti ai nostri occhi e lo fa nelle peggiori condizioni immaginabili. Un simbolo per tutte (e tutti).

2. Jill Valentine (Resident Evil)

Jill Valentine è il personaggio femminile più ricorrente nella saga di Resident Evil. Compagna di Chris Redfield durante gli eventi del primo gioco, questo personaggio è uno dei volti più ricorrente di uno dei franchise più amati di sempre. Contro il temibile Nemesis in Resident Evil 3 o come organismo geneticamente modificato nel 5, Jill e il suo arco narrativo fanno parte di pressochè tutta la saga Capcom.

Ragazza risoluta e testarda, dalle grandi capacità nell’uso di armi bianche e nello scassinamento, la Valentine spesso si trova in disaccordo con i suoi stessi compagni a causa di questo suo carattere forte e predominante che tuttavia sarà spesso la causa della sua salvezza da situazioni disperate. Uno dei primi grandi esempi di personaggi femminili attorniati da aura di potenza senza scadere in odiosi clichè di alcun tipo.

A cura di Matteo Furina

1. Lara Croft (Tomb Raider)

Proprio lei: la Lara più famosa forse non solo del mondo dei videogiochi, ma del mondo intero. Il suo nome è garanzia quanto il nome Mario quando parliamo di videogame, e sappiamo tutti perché. Parlare di emancipazione, nel suo caso, è concentrarsi su di un eufemismo: Lara Croft rappresenta il personaggio femminile emancipato e “tosto” per eccellenza.

L’archeologa avventuriera esplora tombe e caverne, luoghi oscuri e dimenticati, imbattendosi in segreti oscuri e proibiti ma sempre affrontando tutto ciò che le capita con intraprendenza, solidità di carattere e spirito incrollabile. Più, naturalmente, qualche utile arma, che non fa mai male specie contro i nemici più tenaci.

Pur essendo considerata anche un sex symbol, uno dei primi tra i personaggi femminili virtuali (complici anche le interpretazioni al cinema di Angelina Jolie), Lara si erge da ormai venticinque anni quale dichiarazione inaggirabile di indipendenza femminile. In tutti i suoi reboot e rivisitazioni, non si trova ad oggi donna protagonista di un videogioco che sia stata più influente e significativa.