Occhi di ghiaccio, zigomi pronunciatissimi e un sorriso che ha dell’inquietante. E’ quasi impossibile ormai non riconoscere l’attore Willem Dafoe quando lo incontriamo sul grande schermo, e al suo 66° compleanno, l’attore statunitense vanta una carriera sfolgorante. Originario di Appleton, nello stato del Wisconsin, dopo la gavetta teatrale Dafoe si lancia nel cinema, e il suo inizio è a dir poco memorabile.
Prima di iniziare la nostra consueta Top 10, vorremmo stuzzicare la vostra curiosità con un aneddoto. Pare infatti che, alla primissima comparsata di Dafoe, egli sia stato licenziato per aver riso troppo forte ad una barzelletta. Se vi state chiedendo dove sia il problema, la risposta è nel nome del regista. Si trattava nientemeno che di Michael Cimino, autore de Il cacciatore, che per questo “sgarro” di Dafoe non solo lo fece licenziare, ma non gli accreditò nemmeno la parte nel film in questione,I cancelli del cielo.
1) Vivere e morire a Los Angeles (William Friedkin, 1985)
Apriamo la nostra Top con uno dei film che lanciato la carriera di Dafoe, facendosi notare da Martin Scorsese. Quando uscì nelle sale, non fu esattamente un successo. Per quegli anni, si trattava di una pellicola molto più violenta rispetto alla media, un noir che stava dando nuova linfa vitale alla narrazione dei polizieschi.
L’interpretazione del criminale Eric Masters è fredda, minacciosa, ma decisamente uno dei motivi che valgono la visione di questo film. Da qui in avanti Dafoe si farà conoscere al grande pubblico, grazie anche al prossimo film della lista.
2) Platoon (Oliver Stone, 1986)
Platoon arriva nelle sale nel 1986, e non si tratta di un semplice film di guerra (posto che ce ne siano tali). L’opera è una testimonianza diretta dell’esperienza di Oliver Stone in Vietnam, ma deve vedersela con avversari del calibro diApocalypse Now, o il sopracitato Il cacciatore.
Eppure, Stone dimostra che sulla guerra in Vietnam c’è sempre qualcosa da dire, specialmente se il conflitto è stato vissuto sulla propria pelle. Il film conquista 4 premi Oscar, e il ragazzo cacciato dal set da Cimino qui guadagna la sua prima nomination ai premi Oscar per la sua interpretazione meravigliosa di Elias.
3) L’ultima tentazione di Cristo (Martin Scorsese, 1988)
Siamo abbastanza sicuri che l’ultimo personaggio che avremmo pensato di vedere interpretato da Dafoe sia proprio Gesù Cristo. Eppure, a Scorsese piace talmente tanto la performance di Dafoe in Vivere e morire a Los Angeles che lo scrittura per il ruolo.
Dafoe è statuario nel vestire i panni di Cristo, e infatti fu acclamato dalla critica, nonostante le polemiche suscitate dal film stesso. Scorsese, infatti, rivisita la figura del Nazareno dandole una natura più umana, più dubbiosa. Questa visione porta talmente scompiglio che in alcuni Paesi il film fu letteralmente vietato; sorprendentemente, riuscì comunque ad uscire in sala in Italia.
4) Il paziente inglese (Anthony Minghella, 1996)
Una storia struggentissima nella quale Juliette Binoche si prende cura di un misterioso “paziente inglese”. In realtà, il personaggio di Fiennes è un conte ungherese rimasto sfregiato da un incidente aereo durante la seconda guerra mondiale, ambientazione del nostro film.
Qui Dafoe dà ancora prova della sua bravura dando corpo e anima a David Caravaggio, una spia che collabora con i partigiani e al quale sono stati tagliati i pollici durante una tortura. La recitazione di Dafoe è talmente perfetta nel mostrarci questa mutilazione che sembra davvero che l’attore abbia nella realtà una simile menomazione alle mani.