Chet Faker più ispirato che mai con il suo neo-soul inimista e scanzonato
In occasione dell’uscita del suo nuovo album, Nick Murphy riprende il nome con il quale tutti lo abbiamo inizialmente conosciuto e apprezzato: Chet Faker. Di pari passo, le musicalità proposte dal cantante australiano sembrano improvvisamente ritrovare la vivacità e le felici intuizioni di quell’album, Built on Glass (2014) che tra le sue produzioni è di già leggendario.
Non che in questi anni Murphy si sia seduto sugli allori: rimane tuttora uno degli artisti della scena neo-soul internazionale assolutamente da riscorprire. In questo nuovo lavoro, Hotel Surrender, lo conferma una volta di più. La sua voce calda e graffiante non viene lasciata da sola, ma viene decorata da suoni provenienti da territori funk, R&B, elettronici e jazz, persino.