Uno dei film che maggiormente sta facendo parlare di sè al Festival del cinema di Cannes attualmente in corso è sicuramente Benedetta, nuovo progetto di Paul Verhoeven che racconta la vita di due suore lesbiche (qui il trailer). Le prime critiche arrivate dopo la proiezione fatta alla kermesse francese sono a dir poco esaltanti.
Verhoeven allo stato puro – scrive Jordan Ruimy di World of Reel. Erotico, violento, religiosamente peccaminoso e assurdo. Non avete mai visto un film come questo. E ‘una visione femminista su Cristo. Se Virginie Efira non vince il premio come miglior attrice allora non c’è nessun Dio
Benedetta è uni dei migliori film di Paul Verhoeven? No. – scrive Brian Formo di Fandango. Ma è uno dei suoi più sovversivei Assolutamente. È una rivolta. Lasciatevi sorprendere. Ha senso che sia uscito in Francia lo stesso giorno della premiere di Cannes. ‘Suore lesbiche’ è solo la metà del filma metà.
Verhoeven mostra ancora una volta la sua maestria nel creare toni seducenti, mescolando il ribaldo con il religioso, dalle scoregge ai voli di fantasia, il tutto con un occhio acerbo alla fede, all’ipocrisia, alla lussuria e alla carneficina. Bello da vedere, è un’opera benedetta di un maestro – commenta il critico canadese Jason Gorber
Ho appena visto Benedetta, il dramma della suora lesbica di Paul Verhoeven, o “Perdonami, padre, per le forbici.” Voglio dire… le suore con un dildo della Vergine Maria, diciamo solo questo – commenta invece Kyle Buchanan
Lo stesso Verhoeven, parlando con Variety del suo film, ha spiegato i motivi per i quali spesso i protagonisti dei suoi film sono omosessuali (qui l’intervista completa dove si è parlato anche di Basic Instinct).
È una grande percentuale della popolazione – ha spiegato il regista. L’omosessualità fa parte della vita, quindi dovrebbe far parte dei nostri drammi. Perché dovrei ignorarlo? È lì. Una certa parte della popolazione è bisessuale o omosessuale o transgender, questa è la realtà. Ci torno perché è una parte normale della vita.
Che ne pensate?