Dopo oltre un anno e mezzo di attesa, dal 7 Luglio arriva finalmente al cinema l’attesissimo Black Widow: nuovo capitolo del Marvel Cinematic Universe dedicato interamente alla Vedova nera, interpretata da Scarlett Johansson. E se preferite vedere il cinecomic in streaming su Disney+, la data fatidica per l’accesso Vip è il 9 Luglio.
Black Widow doveva inaugurare ufficialmente la quarta fase dell’MCU. Peccato che la pandemia e la chiusura delle sale cinematografiche su scala internazionale abbiano costretto Marvel Studios a ritardare notevolmente l’uscita, unica alternativa all’idea di “bruciare” una produzione tanto ambiziosa attraverso la sola release digitale.
Lo standalone dedicato a Natasha Romanoff arriva così dopo il successo di WandaVision, The falcon and the winter soldiere le prime eclettiche puntate diLoki. E se proprio un confronto tra questi titoli è inevitabile, Black Widow presenta un approccio al cinecomic decisamente più tradizionale, per qualcuno, forse, perfino prevedibile.
Ma prima di addentrarci in una vera e propria analisi del film firmato da Cate Shortland, possiamo subito rassicurare i fan dell’MCU. Il nuovo film targato Marvel è esattamente l’Action che stavate aspettando, forte di effetti visivi grandiosi, una serie inarrestabile di scontri esplosivi e un cast di interpreti eccellenti, tra cui spicca una nuova stella, Florence Pugh.
Black widow ci riporta all’oscuro passato di Natasha Romanoff (Scarlett Johansson) dopo la fine dei fatti narrati in Captain America: Civil War (2016). Lontana dagli Avengers, ormai separati, la Vedova nera torna ad affrontare il terribile Dreykov (Ray Winstone) e ricordare il feroce addestramento affrontato nella sua giovinezza a Sokovia.
Affrontare il suo passato da spia e da assassina significa anche affrontare finalmente le persone che per anni aveva creduto la sua famiglia: la piccola Yelena (Florence Pugh), diventata ormai un’altra invincibile Vedova nera, Melina Vostokoff (Rachel Weisz) e Alexei Shostakov (David Harbour), incapace di dimenticare i suoi superoici trascorsi.
La resa dei conti si trasforma così in un viaggio di formazione a ritroso, che celebra l’ultima grandiosa incursione della Vedova nera nel Marvel Cinematic Universe. Ma il commiato da Natasha Romanoff introduce anche un nuovo personaggio, quello di Yelena Belova, apparentemente destinato a un brillante futuro nell’MCU.
Chiunque segua gli intricatissimi sviluppi del multiverso Marvel conosce già il destino di Natasha Romanoff, alias Vedova nera, che ha compiuto l’estremo sacrificio in Avengers: Endgame (2019), recuperando le gemme per annullare lo schiocco di Thanos. Per questo, Black widow non poteva che essere un’opera essenzialmente nostalgica.
Eppure, l’attesissimo film firmato da Cate Shortland, un cinecomic diretto da una donna, dominato da figure femminili forti, inarrestabili e tormentate, non si limita certo a celebrare le gesta di un’atletico fantasma, che conserva le magnifiche fattezze, il carisma e lo sguardo assassino di Scarlett Johansson.
L’MCU è andato avanti, le nuove serie prodotte da Marvel Studios scelgono di osare, esplorare nuove soluzioni, sia in termini narrativi che per quanto riguarda la struttura, il linguaggio audiovisivo. E, forse, è andata avanti anche Scarlett Johansson, che grazie alla sua intensa interpretazione in Marriage Story ha praticamente sfiorato l’Oscar.
Lo standalone dedicato a Black widow si presenta ufficialmente come un Action Thriller. Ma in pratica è la componente Action il cuore pulsante del film. Un film fondato su una serie serrata di inseguimenti, esplosioni, scontri all’ultimo sangue, che si consumano tra terra e cielo attraverso tre continenti, da Atlanta al Marocco, dalla Norvegia a Budapest.
Il commiato alla Vedova nera è la quintessenza del cinecomic Marvel
L’ultimo cinecomic dedicato alla Vedova nera diventa così la quintessenza del film Marvel. Come tale, conserverà tutti quegli elementi che sono la gioia dei fan. Trama e dialoghi essenziali, villain senza pietà contro supereroi dalla volontà inarrestabile, per una serie di scontri sempre più spettacolari, cruenti, rocamboleschi.
Della grande protagonista, Scarlett Johnasson, scopriremo anche il passato, attraverso un lungo flashback che costituisce il primo atto del film. Qui la futura Vedova nera è interpretata da un astro nascente, Ever Anderson, giovanissima figlia di Milla Jovovich e Paul W.S. Anderson.
Ma se il classico cinecomic Marvel, oltre alla moltiplicazione ininterrotta degli stimoli audiovisivi, è definito anche dall’ironia e dalla struttura del film corale, dove tutti i personaggi secondari risultano incisivi, ben definiti, Black Widow vedrà anche l’irresistibile ascesa di una nuova Vedova nera.
Il personaggio interpretato da Florence Pugh, Yelena Belova, acquista praticamente la funzione di co-protagonista, lasciando intendere interessanti futuri sviluppi nell’MCU. E dopo il successo di Piccole donne di Greta Gerwig e Midsommar di Ari Arister, Pugh si conferma un’interprete decisamente eclettica.
Fondamentale anche la figura di Alexei Shostakov, ex Guardiano Rosso. David Harbour, che ha raggiunto la notorietà internazionale come Jim Hopper in Stranger Things, incarna da solo la linea comica del film, interpretando un ex supereroe creato dai sovietici per contrastare Captain America.
Con questo glorioso commiato la Vedova nera di Scarlett Johansson perde totalmente le tradizionali caratteristiche del fumetto. Se la villain creata nel 1964 da Stan Lee era una perfetta femme fatale, una dark lady modellata sugli stereotipi anti-sovietici della Guerra fredda, il nuovo personaggio ha una chiara vocazione femminista.
Strappata alla madre naturale, addestrata per non avere più una volontà propria, ma procedere come una inarrestabile macchina da guerra. La Vedova nera porterà avanti la sua vendetta contro Dreykov per liberare anche tante altre ragazze, considerate dal folle villain mera carne da macello.
Ovviamente, si tratta semplicemente di un’allusione alla realtà e al mondo contemporaneo. La missione di Black widow era e resta quella di un Action esplosivo, che appartenga esclusivamente alla sfera dell’intrattenimento puro, pronto a dividere ancora una volta il pubblico tra fan entusiasti e annoiati, feroci detrattori.