A meno che non abbiate passato gli ultimi mesi della vostra vita su un eremo per dedicarvi alla meditazione trascendentale, saprete sicuramente chi è Khaby Lame. Per quei pochissimi magari poco avvezzi ai social, si tratta di un giovanissimo ragazzo di Chiavasso, divenuto un’autentica star sul web. Il 21enne nato in Senegal è in questo momento il terzo account più seguito al mondo su TikTok (qui i numeri) oltre a essere l’italiano con più followers su Instagram (qui i dati).
Lame, dopo essersi trovato come tutti chiuso in casa per la quarantena, ha iniziato creare video brevi, muti, nei quali sostanzialmente ridicolizza in maniera simpatica altri utenti che cercano la via più complicata per fare qualsiasi cosa. Abbiamo deciso di esplorare il successo del giovane piemontese per provare a dare la nostra personale risposta a una domanda che in molti si fanno: Khaby Lame merita tutto questo successo?
Il format
Partiamo dall’inizio: la scelta del format. Una delle chiavi del successo di Lame sta nel fatto di non avere un target di riferimento preciso. Innanzitutto, in maniera banale, perchè non parla. Se avesse fatto video comici in italiano, questi sarebbero stati appetibili soltanto nel nostro Paese. Usando invece il linguaggio universale del corpo e delle espressioni facciali, chiunque nel mondo, dal campobase dell’Everest alle tribù nomadi del deserto, possono comprenderlo.
Inoltre, in un periodo storico nel quale gli influencer danno la propria opinione su qualsiasi cosa, usando fiumi di parole in ogni occasione, una persona che semplicemente cerca di far ridere senza spiccicare una parola, è una soluzione talmente semplice e banale da essere vincente. Una di quelle cose che chiunque potrebbe pensare “Ma perchè non c’ho pensato io?”
Khaby Lame non fa altro che prendere video di influencer internazionali che fanno cose strane e li prende in giro, mostrando quanto siano stupide le cose che fanno. Breve, semplice, d’impatto, adattabile a pressochè qualsiasi situazione e argomento: una ricetta che non può che essere vincente.
Senza proferire una singola parola, tutto il messaggio viene veicolato attraverso il linguaggio del corpo e attraverso le espressioni facciali. Non sappiamo quanto fosse realmente consapevole di questo all’inizio, ma Lame ha una mimica semplicemente perfetta per quello che fa.
Il suo viso è, per usare un termine forse non troppo adatto a questa sede, un instant meme. I suoi occhi e le sue mani che indicano “Vedete quanto era facile?” sono utilizzabili in qualunque contesto, argomento, discussioni. Ovunque. Cosa che lo rende uno dei fenomeni più virali della storia del social network.
In più, cosa decisamente non secondaria, fa ridere, tanto. Ora, la risata è totalmente soggettiva. In molti potrebbero commentare dicendo “a me non fa ridere”. Risposta ovviamente legittima, ci mancherebbe solo. Tuttavia sarebbe intellettualmente disonesto non riconoscere che le espressioni che Khaby Lame fa sono oggettivamente in grado di scatenare risate. Possiede una sorta di gimmick naturale, una faccia talmente espressiva e unica, che è quasi impsosibile rimanere indifferenti.
Avendo impostato il suo percorso artistico su video di questo tipo inoltre, Lame può attingere ad ogni bacino d’utenza esistente al mondo, anche a quello dei più giovani che da mesi si sono riversati in massa su TikTok. Nessun genitore potrebbe mai vedere un video di Khaby Lame e pensare che non sia adatto a suo figlio. Al massimo, nella maggior parte dei casi, può iniziare a ridere ed iscriversi a sua volta. Virale per l’appunto.
Come detto all’inizio, Khaby Lame non vuole mandare nessun messaggio. Non vuole dare opinioni di alcun tipo, non vuole insegnare niente a nessuno. Ergo, difficilmente troverà persone che con le quali potrebbe avere divergenze di vedute perchè, banalmente, non le esprime.
Non rischia di dire cose sbagliate anche involontariamente perchè, banalmente, non parla. Nell’Internet moderno spesso basta anche una frase fuori contesto per venire etichettati in manier a sbagliata. Quale soluzione migliore che non parlare mai? Per quanto sia assolutamente vero che anche le interazioni negative sui social giovino alla popolarità di un influencer, è altrettanto vero che non avere nessun critico o “avversario” di sorta non può che creare un’utenza mondiale che o ride per quello che fa Lame o, semplicemente, lo ignora. La mancanca della terza strada, quella del contrasto, rende tutto più semplice.
Non sappiamo se Khaby Lame sia un fuoco di paglia. Se tra qualche mese ci saremo scordati di lui o se deciderà di cambiare modo di lavorare modificando i punti di cui abbiamo parlato. Quel che è certo è che quello che ha fatto finora è merito di un’idea semplice, divertente e perfettamente cucita addosso alle sue caratteristiche fisiche ed espressive.
Dunque, tornando all’inizio del nostro articolo, il giovane di Chiavasso merita tutto questo successo? Potete scommetterci.