Roger Waters si lancia in alcune dichiarazioni al vetriolo su Mark Zuckerberg
Tutto è iniziato quando a mister Roger Waters, leader storico e mente dei Pink Floyd, è giunta una richiesta per l’utilizzo della canzone Another Brick in the Wall, Pt. II. La richiesta giungeva dal gruppo di Facebook e domandava il permesso di utilizzare il brano per una campagna promozionale di Instagram.
La risposta: “Vaffanculo. Neanche per il cazzo [Fuck you. No fucking way]”. Waters lo dice intervenendo, a New York, ad un evento a favore di Julian Assange, il famoso nome al centro delle fughe di informazioni legate a Wikileaks, organizzazione da egli stesso fondata. Nessuna sorpresa, date le note posizioni politiche di Waters.
“[Questa] è una richiesta per i diritti di utilizzo della mia canzone, Another Brick in the Wall, Pt. II, nella realizzazione di un film per promuovere Instagram” spiega Waters ai presenti, mostrando un foglio. “Quindi è una missiva da Mark Zuckerberg a me, con l’offerta di un grande, grande ammontare di denaro”. La replica l’abbiamo riferita qui sopra.
E Waters prosegue: “Vogliono usare [la canzone] per rendere Facebook e Instagram più grandi di quanto già non siano; così possono continuare a censurare tutti noi in questa stanza ed evitare che questa storia su Julian Assange arrivi al grande pubblico”. Il cantante se la prende quindi direttamente con Zuckerberg.
“Come ha fatto questo stronzetto, che ha iniziato con ‘Lei è bella lei diamo quattro su cinque; lei è brutta, le diamo un uno’. Come cazzo ha fatto ad ottenere qualunque potere in qualunque cosa? Eppure eccolo qui: uno dei più potenti idioti del mondo“, conclude Waters.