I King Gizzard tessono una fantasia dalla trama folk neo-psichedelica
Sì, è accaduto ancora: i King Gizzard & The Lizard Wizard hanno pubblicato un nuovo album. Non esattamente una sorpresa, dato che come sappiamo il compesso australiano difficilmente riesce a passare più di qualche mese senza rilasciare nuova musica. Uno dei motivi per cui i fan della formazione sono così fedeli.
E, per quanto i livelli non raggiungano più ormai da tempo quelli del classico album Flying Microtonal Banana (2017), c’è da dire a favore dei King Gizz che la qualità, considerando la frequenza delle pubblicazioni, è sempre buona. Per fortuna è il caso anche di questo ultimo album, Butterfly 3000: un sogno neo-psichedelico intriso di prog e folk.
L’album vede il gruppo avvicinarsi ad una certa produzione elettronica e utilizzarla per contenere ed organizzare i fitti schemi di ritmi e melodie fantasy, stavolta con un accento particolarmente psych. Da un lato il disco somiglia ad un altro lavoro passato della band, Paper Mâché Dream Balloon (2015); dall’altro sembra di sentire i Tyrannosaurus Rex di Marc Bolan pre-glam.
L’immaginario musicale evocato dalla band è sempre vivido e molto colorato, riuscendo a non tralasciare idee, ispirazioni e intuizioni sonore ancora fresche, se si considera che ormai siamo vicini al loro decennale di attività. Detto questo, le canzoni veramente riuscite e genuinamente notevoli sono tre: Blue Morpho, Catching Smoke e 2.02 Killer Year.
Catching Smoke, in particolare, può soddisfare più che adeguatamente i nostalgici della musica “complessa” anni ’70, quella artisticamente audace e ambiziosa, con una mini-suite dalla produzione accurata e coinvolgente. Il resto è ovviamente buono, presentando i dovuti requisiti che rispondono alternativamente a folk, rock, psichedelia, elettronica e prog.
In conclusione, i King Gizzard & The Lizard Wizard non sembrano correre il rischio di perdere la propria verve creativa, che con un meccanismo di squadra sempre funzionante riesce ancora a farsi ritrovare in ogni riutilizzo della formula del gruppo. La formula, sempre quella, non è più originale da anni, certo. Ma funziona ancora, e finché funziona a noi va benissimo.