Sheng Leong è un personaggio storico della saga di Street Fighter (qui la nostra analisi sul film Sfida Finale) anche se non è mai esistito davvero. Non in molti sanno infatti che in origine questo lottatore non era compreso nel roster del videogioco, anzi. La sua nascita è riconosciuta come la più grande burla della storia del gaming. Ma andiamo con ordine.
Siamo nel 1991 ed è appena uscito il primissimo gioco della saga di Street Fighter. Tra i protagonisti, ovviamente, c’è Ryu che, come ogni lottatore, ha una frase di rito che ripete quando vince. In giapponese la sua citazione caratteristica è “Shoryuken wo yaburanu kagiri, omae ni kachime wa nai!” (昇龍拳を破らぬ限り,おまえに勝ち目はない), traducibile con “Se non riesci a battere lo Shoryuken, non puoi vincere!”
La frase faceva riferimento allo Shoryuken, una delle mosse speciali utilizzate sia da Ryu che da Ken. Il termine “Shoryuken” però venne erroneamente tradotto in “Sheng Long” portando così la frase a essere tradotta, nella versione occidentale del gioco, in: “Se non riesci a battere Sheng Long, non puoi vincere!”.
L’errore derivò dal fatto che durante la traduzione dal giapponese venne usato il Pinyin (sistema per trascrivere in alfabeto latino la pronuncia del cinese moderno), che portò “昇龍” (Shōryū, lett. “Drago Nascente”) a essere trascritto “Sheng Long”.
Questo errore iniziò dunque a far serpeggiare nei fan l’idea che esistesse un personaggio segreto da dover affrontare. Tuttavia sarebbe potuto tutto finire lì. Se non fosse stato per la rivista Electronic Gaming Monthly. Il giornale, in un attimo di goliardia,e confermò l’esistenza di Sheng Long in un articolo burla, creato ad hoc per il pesce d’aprile del 1992.
Il tutto fu accompagnato da immagini finte di un personaggio ideato per essere una sorta di versione anziana di Ken e Ryu ed in grado di utilizzare tutte le mosse presenti nel pool di tutto il roster di Street Fighter. Poco dopo EGM confermò la falsità del suo articolo, dicendosi sorpresa della viralità da esso generato. Ma non finisce qui.
Passano solo 5 anni e la rivista ci ricasca. In un nuovo articolo burla nel numero di aprile del 1997, scritto durante la produzione di Street Fighter 3, venne nuovamente svelata la presenza di Sheng Long oin un pezzo questa volta accompagnato da immagini fasulle del gameplay del personaggio.
L’articolo forniva inoltre un più dettagliato del di questo misterioso lottatore, spiegava che il nome “Sheng Long” era in realtà il nome occidentale del personaggio di Gouken, fratello di Akuma e maestro di Ryu e Ken. Come se non bastasse EGM aggiunse anche una guida chee spiegava il metodo per ottenerlo. Questa volta, nessuan rettifica.
Come facile immaginarlo, tra i fan la voglia di ottenere questo segretissimo campione divenne virale, rendendoloa ssolutamente leggendario, senza mai essere esistito davvero.
Solo molti anni dopo, nel 2008, Capcom che aveva cavalcato la bufala con post burla creati ad hoc sul proprio blog, spiegò come Sheng Long sarebbe rimasto un personaggio leggendario per sempre, ponendo fine ad una serie incredibile di Pesci d’Aprile entrati di diritto nella storia del gaming.