Polybius: La leggenda del gioco che portava al Suicidio [LINK]

Quella relativa al gioco di Polybius è forse la leggenda metropolitana relativa al mondo dei videogiochi più celebre di sempre. Ecco la storia

polybius
Credits: YouTube/ POLYBIUS - The Video Game That Doesn't Exist - Ahoy
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Di leggende metropolitane che ruotano attorno al mondo dei videogiochi è pieno Internet (qui quella sul cosiddetto Pokèmon Shock). Tuttavia ce ne sono alcune talmente radicate nella cultura pop mondiale da essere divenute immortali. La regina di tutte queste storie è sicuramente quella di Polybius. Si tratta di misterioso cabinato arcade prodotto da uan casa chiamata Sinneslöschen e apparso in qualche sala giochi di Portland all’inizio degli anni ’80, ritirato dopo poco tempo e mai più riproposto.

Quando le persone ci giocavano, soffrivano di emicranie, convulsioni, nausea, alti livelli di stress e persino incubi. Alcuni hanno persino riferito di sentirsi come se non potessero più controllare i propri pensieri. Durante la partita inoltre, il gioco emetteva stimoli luminosi che coinvogliavano messaggi subliminali: uno di questi era una scritta con la frase “Suicide Yourself”.

La gente ha anche riferito che le sale giochi nelle quali erano dislocati i cabinati di Polybius erano spesso frequentate da uomini vestiti tutti di nero. Questi sembravano disinteressati a giocare ma erano intenti solamente a registrare i dati che le macchine avevano raccolto e relativi ai vari giocatori. Dunque, vista anche la scoperto del cosiddetto progetto MKULTRA (o MK-ULTRA), ovvero sia un’operazione segreta della CIA con la quale l’Intelligence ha sperimentato il controllo mentale sugli americani fino al 1973, è facile pensare come per molti Polybius non fosse altro che un ulteriore stratagemma utilizzato per prendere possesso della mente dei cittadini.

Per rendere ancor più tangibile questa leggenda bisogna aspettare il 2006 quando un utente ceco chiamato Steven Roach scrisse su un forum specializzato rivelando la sua partecipazione al progetto Polybius.

L’uomo spiegò come il gioco fu ritirato quando un ragazzo di tredici anni del Lloyd District di Portland, in Oregon, aveva avuto un attacco epilettico durante il gioco, solo sei giorni dopo che le macchine erano state installate. Uno dei dipendenti della Sinneslöschen spiegò a Roach che questo evento aveva causato immense ondate di panico in tutta l’azienda che erano dell’opinione di aver “creato un mostro” in quanto tale. Per questo si lavorò in fretta e furia per ritirare il cabinato dal mercato.

Ad oggi nessuno conosce la vera storia che si cela dietro a Polybius. Se fu un semplice errore nella programmazione, un programma di controllo mentale o chissà che altro. Quel che sappiamo è che questa leggenda è divenuta talmente virale che tutt’oggi esiste un sito nel quale è possibile provare una versione prototipo del gioco su un sito che ha preso il nome della stessa Sinneslöschen. Se siete abbastanza coraggiosi per giocarci, cliccate qui.

Conoscevate questa storia? Quali altre leggende metropolitane sui videogiochi conoscete? Fateci sapere la vostra nei commenti.