10 gruppi rock italiani da ascoltare se ti piacciono i Maneskin [LISTA]

Il rock italiano, prima dei Maneskin, oltre i Maneskin. Ecco da dove iniziare

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5. Bud Spencer Blues Explosion

Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio sono i due componenti di questo complesso romano particolarmente improntato al blues con deviazioni stoner e noise. Da una parte ricordano la scena dance punk revival degli anni ’00, dall’altra lo stile di gruppi come i Death From Above 1979. Il loro è e in Italia rimane, comunque, uno stile unico.

Il nome ne tradisce le origini: il riferimento è al gruppo americano Jon Spencer Blues Explosion. A partire dall’assonanza del cognome di Spencer con quello del nome d’arte di Carlo Pedersoli, l’associazione è fatta per raccontare un rock rumorosissimo ma ancora una volta tutto italiano. Cosa che i due, in quindici anni di carriera, non hanno mai mancato di fare.

Si fanno notare a inizio carriera specialmente per la loro versione di Hey Boy, Hey Girl dei Chemical Brothers, ma è solo una piccola parte del loro lavoro. In poco più di dieci anni pubblicano cinque album molto validi, tra i quali è da segnalare specialmente l’ultimo, Vivi Muori Blues Ripeti: un altro gioiello della musica italiana dello scorso decennio.

6. Il Teatro degli Orrori

Il Teatro degli Orrori è una formazione che emerge dalla scena alternative anni ’00, anch’essa, con rabbia e determinazione in un contesto musicale all’epoca domninato da rap emergente e pop casalingo di maniera. Il loro rock è influenzato dal post-punk e dall’indie, si abbandona spesso ad una tecnica intricata e ad una concezione particolarmente recitativa delle canzoni.

Il loro stile è fin da subito particolarmente poetico ed impegnato, a partire dal nome del complesso, ispirato al Teatro della Crudeltà sperimentato da Antonin Artaud all’inizio dello scorso secolo. Leader e volto del gruppo è fin da subito uno dei simboli del rock italiano contemporaneo: Pierpaolo Capovilla, precedentemente frotman dei One Dimensional Man.

Alcuni loro famosi singoli sono Carrarmatorock! e La Canzone di Tom, ma si fanno notare a livello nazionale specialmente nel 2009 con il brano A Sangue Freddo, dedicato al poeta nigeriano Ken Saro-Wiwa, assassinto nel 1995 dal regime del generale Sani Abacha. Una composizone importante e indicativa di una musica rock italiana attenta e sensibile al contenuto e al messaggio.

7. Timoria

Per la stragrande maggioranza del pubblico italiano, rock e non rock, questo nome ne riporta un altro preciso alla mente: quello di Francesco Renga. Facciamo un salto nel passato e torniamo alla fiorente scena alternative anni ’90, nella quale i Timoria si fanno strada con decisione e orgoglio, forti non solo della grande voce del cantante ma anche di uno stile fin da subito maturo e d’impatto.

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Il complesso, il cui altro componente fondamentale è Omar Pedrini, si fa conoscere specialmente grazie all’album Viaggio Senza Vento, del 1993. Un rock italiano deciso, che si appresta a re-inventare le basi del genere nel nostro paese, in una versione alla portata di tutti. Ancora oggi è considerato tra i capolavori del genere pubblicati in Italia.

I Timoria si sciolgono nel 2003 ma si lasciano dietro una carriera di tutto rispetto, oggi ancora per la gran parte ingiustamente ignorata. Ben nove album in dodici anni, due partecipazioni a Sanremo tra le quali la prima, nel 1991, con un Premio della Critica assegnato, e decine e decine di validissime canzoni da studiare e ripassare per tutti i giovani rocker italiani.

8. Litfiba

Giungiamo al nome, tra questi, certamente più conosciuto e popolare presso il grande pubblico. I Litfiba, fiorentini, emergono dalla scena post-punk anni ’80 e alla lontana dall’influsso del punk rock in Italia. Famoso, in questo senso, il soprannome di Piero Pelù in gioventù: Pierotten, come Johnny Rotten (John Lydon) dei Sex Pistols.

La loro carriera si può dividere in due grandi periodi: quello appunto del post-punk, negli anni ’80, che li vede impegnati in uno stile artistico e ricercato culminante nel famoso album 17 Re (1986), considerato tra i migliori lavori di sempre della musica italiana; e quello hard rock/alternative, che inizia con El Diablo e li accompagna dagli anni ’90 in poi.

Fulcro del progetto è sempre stato, oltre a Piero Pelù (che abbandona nel 1999 e torna nel 2009) il chitarrista Ghigo Renzulli. Molti altri valenti musicisti concorrono negli anni a fare la storia di quello che per molti è il migliore e più famoso gruppo rock italiano di sempre. Un nome immancabile per la versione “maccheronica” di questa musica.

9. Sick Tamburo

I Sick Tamburo sono tra le poche formazioni rock friulane a raggiungere successo e notorietà nazionali. Questo perché il gruppo prende le mosse dai Prozac+, famosi per il singolo Acida negli anni ’90, e prima ancora dalla famosa scena punk di Pordenone. Ne fanno parte Gian Maria Accusani ed Elisabetta Imelio, quest’ultima tragicamente scomparsa nel 2020.

La formazione, rispetto alla precedente esperienza dei Prozac+, fa sempre leva più su di un rock alternativo piuttosto tecnico e provocatorio, scartando l’immediatezza e l’energia del punk degli anni ’90. Sono attivi dal 2007 per tutti gli anni ’10 e fino ad oggi, facendosi però notare specialmente con il loro primo, omonimo album, del 2009.

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Celebri le loro canzoni Il Mio Cane Con Tre Zampe e Parlami Per Sempre (qui sotto), nonché una produzione crescentemente segnata dalla malattia di Elisabetta, che li porta ad affrontare temi particolarmente cupi ed intensi. Celeberrime, infine, le maschere che li contraddistinguono nel videoclip e dal vivo.

10. Management

I Management (precedentemente noti come Management del Dolore Post-Operatorio), sono uno dei gruppi italiani caratteristici dell’intransigenza della scena indipendente (non indie) italiana degli anni ’10. Il complesso nasce dalla collaborazione di Luca Romagnoli e Marco Di Nardo e fin da subito si fa notare con un’attività aggressiva ed iconoclasta.

Il loro stile degli esordi è fortemente post-punk ed emerge con vigore fin dal primo EP, Mestruazioni, del 2008. Il momento migliore arriva con l’album d’esordio, Auff! (2012), un altro tra i titoli fondamentali della musica rock italiana anni ’10 e capolavoro di post-punk nostrano che niente ha da invidiare ai maigliori lavori del genere risalenti agli anni ’80.

Negli ultimi anni si sono spostati più verso sonorità vicine all’indie italiano (non parliamo di itpop, per carità), morbide e attutite rispetto all’intemperanza dei primi lavori. Sono tuttavia ancora considerati tra le realtà rock nostrane maggiormente fedeli al proprio stile e alla propria visione artistica, nell’inseguire suoni sempre “di rottura” e anti-mainstream. Validissimi oggi come ieri.

Postilla

Quella che avete letto non intende essere in alcun modo una lista delle migliori band rock italiane di sempre, né una classificazione dalla migliore alla peggiore (come vedete, non sono in ordine). Semplicemente, partendo dallo stile rock fresco e moderno dei Maneskin, abbiamo elencato i gruppi che, ci sembra, meglio lo possano richiamare per i neofiti.

Non mancherà chi, consultata questa lista, osserverà che mancano parecchi nomi fondamentali del rock nostrano: Verdena, Marlene Kuntz, Offlaga Disco Pax, CCCP Fedeli Alla Linea, Gomma, Subsonica. Non li abbiamo inseriti per lo stesso motivo di cui sopra: ci siamo tenuti su stili di rock più vicini, o comunque non troppo lontani, da quello dei Maneskin.

Il rock italiano è vastissimo ed esplorarlo con attenzione richiederebbe, venti, cinquanta, cento articoli come questo. La presente lista è stata stilata, come annunciato in apertura, per approfittare dell’attenzione senza precedenti che il genere, grazie ai Maneskin, sta ottenendo nel nostro paese. Qualunque nuova band o canzone scoperta, qui, per quel che ci riguarda è una vittoria.

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