Se guardiamo alla storia di Assassin’s Creed, una delle saghe videoludiche di maggior successo di sempre, si possono dividere tutti i giochi in 2 categorie ben separate: pre-Origins e post-origins. Del primo gruppo fanno parte tutti i titoli lanciati sul mercato dagli albori del brand nel 2007 fino al 2015, anno di uscita di Assassin’s Creed: Syndicate. In questa fase i giochi erano incentrati sulla furtività , lineari e tutt’altro che open world, con una grande enfasi posta sulla furtività .
Con i tre giochi successivi, Origins, Odissey e Valhalla, Ubisoft ha deciso di cambiare marcia creando titoli incentrati sull’azione, in alcuni dei più grandi giochi open world degli ultimi anni con una maggiore attenzione posta sulla meccanica dei giochi di ruolo. Questo ovviamente ha diviso i fan tra chi preferisce la vecchia versione del giochi e chi, invece, predilige la seconda.
Ebbene, durante l’ultima conferenza con gli azionisti, l’azienda ha rivelato che il franchise proseguirà seguendo le tracce degli ultimi giochi. Secondo quanto spiegato dal publisher, il motivo fondamentale che ha portato a questa decisione è il mercato che sta dicendo forte e chiaro sta che le preferiscono questo tipo di giochi di Assassin’s Creed.
Valhalla ha infatti venduto oltre due milioni di copie nella prima settimana dal lancio, cosa che l’ha reso il titolo più remunerativo della saga da questo punto di vista. Questo titolo, ambientato nelle impervie montagne nordiche, va a chiudere la nuova trilogia che racconta le origini della Confraternita degli Assassini, i cui eroi sono divenuti leggendari nei giochi precedenti, da Altair a Connor, passando ovviamente per Ezio Auditore da Firenze, il protagonista più amato di sempre (qui tutta la sua storia).
Cosa ne pensate di queste dichiarazioni di Ubisoft? Quale modalità di gioco preferite? Avete apprezzato Valhalla? Fateci sapere, come di consueto, la vostra nei commenti.