Roberto Angelini, musicista della Propaganda Orchestra, è finito negli scorsi giorni al centro della bufera dopo un post nel quale accusava una giovane ragazza, dipendente nel suo ristorante giapponese a Roma, di avergli fatto prendere una multa dalla Guardia Di Finanza.
15 mila euro di multa per lavoro in nero – aveva scritto l’autore di Gatto Matto. A me… Che ho avuto sempre tutti in regola e non essendo del mestiere, non avrei neanche saputo come fare. Capisco tutto, capisco le giuste lotte per riconoscere i diritti dei rider che lavorano per grandi multinazionali del delivery, ma un piccolo imprenditore cosa avrebbe potuto fare?
Mi sembrava pure di fare del bene. Pensa te. Pagheró, non è questo il punto. E se non avessi potuto pagare? Per colpa di una pazza incattivita dalla vita sarei stato costretto a chiudere e mandare a spasso 10 persone.
Dopo l’enorme putiferio scatenato e dopo che un’amica della ragazza incriminata ha raccontato l’altra parte della storia, Roberto Angelini ha deciso di fare dietrofront e di scusarsi per quanto accaduto ammettendo di aver infranto la legge e di meritare dunque la multa.
Ho scritto un post di pancia – scrive il musicista. E forse avrei potuto evitarlo. Mi dispiace però leggere insulti verso la ragazza e mi rendo conto di essere in una posizione privilegiata. Non avevo previsto tutto questo. Per favore non insultatela più, mi fa sentire in colpa, quando in realtà vorrei tenermi l’incazzatura ancora per un po’. C’è qualcuno di voi che si voleva attivare per un crowdfunding, altri che mi scrivono che verranno in massa al ristorante per sostenermi. Io vi ringrazio di cuore ma no, non fate nulla. Se vi andrà, quando riaprirà, sarete i benvenuti. A chi mi parla di “mai lavoro in nero” dico che sono d’accordo e ho sbagliato. E infatti pago. Ma sicuramente non è questo il luogo per approfondire. E insomma, tutto si risolverà nei modi e nelle sedi adatte.