I Black Keys sono maestri del blues oggi come vent’anni fa
Dan Auerbach e Patrick Carney sono tornati e con ciò che anno fare meglio: il blues. Da ormai vent’anni i Black Keys figurano tra i nomi principali del genere, sempre proposto con la giusta dose di rock e con occasionali deviazioni indie per mano del fedele collaboratore e produttore Danger Mouse. Qui però, niente fronzoli: Delta Kream è blues duro e puro.
Ed è riuscitissimo. Gli arrangiamenti rocciosi e tradizionali adottati dai due musicisti consentono loro di far fuoriuscire una volta per tutte l’interezza dell’anima blues della loro musica. E infatti suonano naturali ad ogni nota: fanno alla perfezione ciò che hanno sempre fatto bene. Delta Kream è un sogno per ogni appassionato del genere, di oggi e di ieri.
La buona riuscita del disco si deve, naturalmente, non solo alle perfette performance strumentali della coppia (e alle splendide vocalità calde di Auerbach); no, naturalmente buona parte di ciò che di buono sta in questo album risiede nella scelta della tracklist. Gli artisti ripresi sono cinque: Big Joe Williams, John Lee Hooker, Mississippi Fred McDowell, R. L. Burnside e Junior Kimbrough.
Il disco è stato registrato a casa di Auerbach nel giro di dieci ore, praticamente senza alcuna prova preliminare. Nell’album suonano anche il chitarrista Kenny Brown ed il bassista Eric Deaton. Completano le session il percussionista Sam Bacco e l’organista Ray Jacildo, particolarmente apprezzabile nella penultima traccia, Come On and Go with Me.
Se Do the Romp è indubbiamente la traccia che più di ogni altra potrebbe tranquillamnte trovare posto in un album dei Black Keys, tutta la tracklist appartiene chiaramente al loro suono. Il duo è a tanto suo agio nel maneggiare materiale tradizionale e meno tradizionale al punto che sembra quasi impossibile (se non lo sapessimo già) capire se siamo nel 1965 o nel 2001 o nel 2021.
Che è la cosa migliore che si possa dire di un disco blues: è senza tempo. Oltre che quindi un gioiello auentico del genere, Delta Kream rappresenta anche di più: il definitivo trionfo musicale di una band che si è fatta faticosamente strada nella storia della musica e del rock americano, con passi a volte difficili e tortuosi. Fino ad emergere tra i giganti, tranquillamente in grado di confrontarsi con i titani.