Harvey Keitel, alla scoperta della Carriera di un gigante [VIDEO]
Harvey Keitel si racconta ai microfoni della CBS. Parla della sua carriera, dell'incontro con Martin Scorsese, di Apocalypse Now e rimpiange di non essere una Star.
In un’intervista rilasciata alla CBS, Harvey Keitel ripercorre la sua carriera. Nonostante i film girati con Scorsese e Ridley Scott, nonostante l’enorme talento che tutti gli riconoscono, Hollywood non ritiene Harvey Keitel un attore bankable, un attore che sbanca i botteghini.
Harvey Keitel e Martin Scorsese
Ormai superati gli ottanta anni, Harvey Keitel è considerato da tutti un grandissimo attore, un gigante. Nel 2019 ha preso parte al cast di The Irishmane il film ha segnato la sesta collaborazione tra l’attore e il regista Martin Scorsese.
I due si conoscono da tempo. L’attore, con un passato da Marine, conobbe il regista nel 1967 e insieme girarono Chi sta bussando alla mia porta, film d’esordio per l’attore se si esclude una comparsa non accreditata in Riflessi in un occhio d’oro (1967) di John Huston.
Sei anni dopo lavorarono insieme in Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno. Harvey Keitel interpretava il ruolo di Charlie Cappa, un giovane di Little Italy che deve farsi strada nell’ambiente malavitoso.
Anche la recitazione andava in quella direzione e Keitel espresse a pieno la rivoluzione in atto. La sceneggiatura prevedeva la presenza di un altro personaggio al suo fianco: Johnny Boy. Harvey Keitel raccomandò fortemente un giovane attore al regista. Il suo nome era Robert De Niro.
Taxi Driver
Tra De Niro e Scorsese nacque un forte sodalizio. Quando nel 1976 i due stavano per girareTaxi Driver, Harvey Keitel chiese al regista di recitare la parte del pappone, un personaggio minore.
L’attore ha recentemente raccontato l’aneddoto a Anthony Mason, giornalista della CBS. “Gli dissi – Devo essere sincero, sto registrando – Lui disse – Cosa? – E io gli dissi – Ho un microfono, così posso registrare – E lui disse – Sei completamente fuori di testa! Ci farai ammazzare! Spegni il registratore – Così mi sono dovuto sbottonare e mi sono tolto il microfono dal petto”.
A questo punto il giornalista chiede all’attore cosa sperava di ottenere. Keitel sorride e dice “Autenticità “.
Apocalypse Now
Nel 1977 Ridley Scott gli affida il ruolo di protagonista nel film I duellanti. L’anno seguente Francis Ford Coppola lo chiama per interpretare il ruolo del Capitano Willard nel film Apocalypse Now (1979). Dopo sei settimane di riprese, Coppola licenzia Keitel e il ruolo viene affidato a Martin Sheen.
A tal proposito Keitel offre una propria versione dei fatti. Sembra che il regista volesse mettere sotto contratto l’attore con la sua nuova casa di produzione. “Firma o sei licenziato, mi disse” “Così sei stato licenziato?” chiede l’intervistatore. “Si” “Nessun rimpianto?“. E qui, Harvey Keitel, si lascia andare ad una profonda confessione, che risponde alla domanda di Anthony Mason ma anche ad una domanda più grande. “Sì. Avrei voluto essere una star“.
In effetti, Harvey Keitel è sempre stato un grande attore. Formatosi presso l’Actors Studio di Lee Strasberg, ha lavorato con i più grandi registi della storia del cinema, interpretando personaggi molto differenti tra loro.
“Si. Avrei voluto essere una star. E avrei voluto essere un attore bankable”. Un attore bankable può essere tradotto come un attore che sbanca i botteghini, uno di quegli attori che, a prescindere dalla qualità del film, porta al cinema molti spettatori facendo vendere molti biglietti. Per questo forse Harvey Keitel, per anni, è stato relegato al ruolo di attore caratterista. Un caratterista di tutto rispetto, c’è da dire.
L’anno seguente prese parte a Thelma & Louise (1991) di Ridley Scott e nello stesso anno gira Bugsy (1991) di Barry Levinson. Il film segna la sua unica nomination agli Oscar come attore non protagonista.
Gli anni 90 segnano un discreto successo per l’attore che, in pochi anni, prese parte a film che negli anni diventano dei veri e propri cult. Le Iene (1992) e Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino, Il cattivo tenente(1992) di Abel Ferrara, Lezioni di Piano (1993) di Jane Campion, Smoke (1995) di Wayne Wang.
Ma gli anni 90 passano in fretta e Hollywood torna presto a scordarsi di lui. L’intervistatore, prima di chiudere la conversazione, chiede all’attore di descrivere la sua carriera. “Per essere bankable bisogna essere una star, giusto?” chiede Anthony Mason “Si.” “E te non ti definiresti una star?”. E Keitel risponde “Penso di essere un ex-marine che ha avuto fortuna. Molta fortuna“.