Da The Accountant a Warrior: perché Gavin O’Connor parla sempre di fratelli
The Accountant è, proprio come Pride & Glory e Warrior, un film in cui il regista Gavin O'Connor affronta il tema della famiglia e, soprattutto, dei rapporti fraterni
Stasera andrò in onda alle 00.36 su Canale 5 il film The Accountant di Gavin O’Connor che vede come protagonista Ben Affleck nei panni di Christian Wolff un contabile che sotto una professione teoricamente rispettabile lavora con numerose organizzazioni criminali.
Quando Christian viene chiamato ad affiancare la giovane Dana Cummings (Anna Kendrick) nel rendiconto della compagnia Living Robotics non sa di essere entrato nel mirino di qualcuno che vuole la sua morte per nascondere degli illeciti. Inoltre sul “contabile” indaga anche un poliziotto al passo dalla pensione (J.K. Simmons).
Presentato alla festa del cinema di Roma nel 2016 The Accountant è un film che, al di là del risultato finale, rappresenta una pellicola fortemente legata alla produzione del regista Gavin O’Connor, affrontando temi che ricorrono spesso nella sua filmografia.
Infatti, pur essendo essenzialmente un film d’azione incentrato su un uomo con capacità particolari, The Accountant è l’ennesimo capitolo nella filmografia di Gavin O’Connor che tratta il tema della famiglia e, più specificatamente, quello tra fratelli.
Nel non voler correre il rischio di rovinare la visione del film a chi ancora non lo ha visto, segnaliamo che le prossime righe contengono spoiler.
Uno degli elementi più interessanti di The Accountant, infatti, è il rapporto tra Christian e suo fratello Braxton (Jon Bernthal). Due fratelli che sono cresciuti divisi, allontanati l’uno dalla vita dell’altro e che solo verso il finale hanno la loro occasione di chiarirsi.
I fratelli nel cinema di Gavin O’Connor, una ferita personale
Il lavoro di Gavin O’Connor si è imposto al grande pubblico con l’uscita di Pride & Glory – Il prezzo dell’onore, il film che vede come protagonisti Edward Norton e Noah Emmerich alle prese con un mondo fatto di tradimenti, violenza e corruzione.
Come spiegato dallo stesso Gavin O’Connor, Pride & Glory era una pellicola che affondava le sue radici nell’esperienza personale del regista, che disse di voler dedicare il film al padre, ex detective della polizia di New York. Inoltre Pride & Glory è nato da un’idea che il regista aveva cominciato ad affrontare con Greg O’Connor, fratello gemello del regista.
La nota autobiografica nella produzione di Gavin O’Connor si riscontra però soprattutto in Warrior, il film uscito nel 2011 e che vede come protagonisti due fratelli interpretati da Tom Hardy e Joel Edgerton.
Da The Accountant a Warrior: i temi ricorrenti
La trama di Warrior, nello specifico, ruota intorno a due fratelli che sono cresciuti separati: uno con la madre e l’altro con il padre (Nick Nolte). Tra i due fratelli c’è un forte risentimento, soprattutto da parte di Tommy (Tom Hardy) che sembra covare tantissimo rancore nei panni del fratello, convinto com’è di essere stato abbandonato in favore di una ragazza.
Come avviene anche in The Accountant, Warrior mette poi in scena una sorta di riappacificazione tra i due, un’accettazione di un passato che nessuno dei due può cambiare ma con il quale si può solo scendere a patti.
Se Pride & Glory era un omaggio al padre, Warrior e The Accountant – nel loro portare in scena un rapporto fraterno problematico – racconta da vicino la vera storia del regista e del fratello.
Durante l’adolescenza, infatti, a seguito del divorzio dei genitori Gavin O’Connor venne separato dal fratello e i due vissero separati per un lungo periodo di tempo.
È quello che viene mostrato anche in The Accountant, che mette in scena proprio due consanguinei che hanno vissuto separati così a lungo dall’aver rischiato di diventare estranei tra di loro. In una specifica scena di The Accountant il personaggio interpretato da Jon Bernthal recita:
No, don’t. Don’t do that. I’ve been looking for you for ten years and you’re gonna come at me like we just saw each other yesterday?
Anche in The Accountant, quindi, la famiglia viene in qualche modo distrutta a partire da un divorzio e da un fallimento matrimoniale: sono tutti i traumi che il regista inserisce nella sua filmografia.
Durante la presentazione del suo ultimo film, Tornare a vincere, il regista rilasciò un’intervista in cui asserì che suo padre era un alcolizzato, e il rimando al Nick Nolte di Warrior è chiaro.
Gavin O’ Connor è un regista che mette apertamente tutte le sue ferite nei film che decide di dirigere: e il tema della famiglia e dei rapporti fraterni è davvero il nucleo intorno a cui ruota ogni cosa.