Consigli cinefili per superare il coprifuoco.
Una certa tendenza al recupero di classici action del periodo-miniera degli anni ’80 sembra da qualche mese tenere banco in casa Netflix, e la riscoperta dell’Highlander di Russell Mulcahy saprà inserirsi alla grande nelle nuove top di suggerimenti a tema.
Tra i tanti capolavori conclamati del periodo, il film britannico tende a sparire tra le linee, nonostante estetica, personaggi e perfino gergo entrati nel linguaggio comune da tempo. In generale, a non aver mai goduto di particolare attenzione critica è però tutta la gloriosa produzione fantasy di metà anni ottanta, precocemente invecchiata e superata dai nuovi standard di serietà e realismo imposti da Peter Jackson nel 2000, e mai più recuperata dall’oblio.
Il film di Mulcahy riassume effettivamente in sé tutte le caratteristiche superficialmente più deleterie di una certa idea di cinema fantasy: grezzo, camp, con più di un piede nel ridicolo e legato ad un’estetica grottescamente machista da videoclip di Ronnie James Dio più che a Tolkien. Qualcosa di non più proponibile senza il filtro dell’ironia, e dunque fondamentale nella sua ostentata seriosità epica, contraltare di ogni postmodernismo smitizzante.
Sulla scia dei recenti Rambo, ecco un altro innesto importante per il catalogo Stallone in fase di allestimento in queste settimane. Assassins si inserisce in apertura ad un periodo oscuro per l’autore, segno di un sopraggiunto guado esistenziale che lo avrebbe posto ai margini per oltre un decennio, fino alla riscoperta nostalgica di metà 2000. Fase di scherno critico e disinteresse del pubblico capace di tritare titoli semi-epocali come Cliffhanger e Dredd, e far passare inosservata anche la collaborazione a suo modo storica con il maestro Richard Donner.
Il recupero di Assassins è dunque obbligato anche in virtù della firma, tra le ultime davvero rilevanti, del grande regista americano – per l’occasione insignito del doppio compito di sancire la beatificazione del suo protagonista, e lanciarne un erede ideale (Antonio Banderas, nientemeno). Operazione figlia del suo tempo, ma come non volerle bene: è cinema popolare di primo livello.
Se vuoi goderti tutte le novità Netflix e risparmiare, prova il servizio di condivisione account offerto da Diveedi e spendi solo 4,99 euro al mese. Per tutte le info, consulta il sito ufficiale!
Se volete altri consigli, potrete trovare qui la puntata precedente della rubrica dedicata ai film da vedere su Netflix!
